Brooklyn è una storia d’amore ed emigrazione commovente e drammatica, struggente e sentimentale, che non cade mai nella tentazione del sentimentalismo e di un’inutile retorica. In Italia esce nel 2016, circola poco, si vede in
Un genere nuovo si sta facendo largo nel panorama televisivo. Non sono sceneggiati, non è fiction pura, ma un mix ben dosato di documenti storici, testimonianze, interviste e riproduzioni della vita al tempo dei fatti,
Paulette di Jérôme Enrico dimostra ancora una volta la vitalità del cinema francese, in particolar modo della commedia, che produce soggetti originali e interessanti, controcorrente e politicamente scorretti, il solo modo di fare comicità intelligente.
Trama che si racconta in poche battute perché il sale della vicenda sono le trovate comiche, anacronistiche e surreali, di cui il film è un contenitore inesauribile. Il ladro acrobata Salvo (Ficarra) e il sacerdote
Quel che resta di mio marito (titolo originale Bonneville) di Christopher N. Rowley viene presentato dalla critica come un film drammatico, ma è commedia sentimentale on the road, intensa e coinvolgente, molto introspettiva, che narra
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