Mario Costa (Roma, 1904-1995), regista dal 1945 al 1970, fin dagli anni Venti lavora nel cinema al montaggio e come sceneggiatore, oltre a fare il documentarista e il doppiatore. Si ricorda per film operistici, commedie
Il film di Mounia Meddour racconta la vita di Houria (Khoudri), una giovane ballerina classica, in un’Algeria in preda ad attentati terroristici e a contraddizioni islamiste, che per comprare l’auto alla madre frequenta i combattimenti
Ruggine di Corbin Bernsen rappresenta una delle infinite varianti de Il posto delle fragole di Ingmar Bergman, questa volta in senso religioso, perché racconta il ritorno a casa di un sacerdote in crisi di vocazione,
Matteo Garrone si dimostra regista di grande versatilità, dotato di capacità tecniche interessanti, fa vedere anche di essere un grande direttore di attori alle prime armi con questo film sull’immigrazione africana dal Senegal verso l’Italia
Il terzo occhio è il primo lungometraggio di Mino Guerrini, che per l’occasione si firma James Warren, assecondando la moda del tempo di usare uno pseudonimo anglofono quando si tratta di cinema genere (fantastico, horror,
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