La nascita di un Governo, le trattative
* I passaggi che hanno portato alla nascita del Governo Letta, segnano uno dei momenti di più grande difficoltà politica della storia recente del nostro paese, dovuti anche all’avvento del grillismo all’interno del Parlamento, quale fattore di discontinuità politica.
La prima fase che porta alla formazione del Governo guidato da Letta si gioca sul rinnovo del Capo dello Stato
Mentre Grillo tentava di far eleggere, insieme a Sel, il “candidato del popolo del web” (4000 voti sul portale del M5S), in parlamento Bersani provava ad imbastire i primi sottili fili della tela della “grande coalizione”, quasi obbligato dalla mancanza di numeri.
La principale contrapposizione al nome proposto dall’Ex Ministro, trova la sua voce più forte proprio all’interno del partito stesso, mentre alla destra del Parlamento Berlusconi era riuscito a pacificare i suoi.
Il successo dei franchi tiratori del PD che, fortemente divisi, hanno posto il veto sul nome di Franco Marini, fu talmente sconvolgente che Bersani non riuscì a riprendersi dal duro colpo infertogli e nel disperato tentativo di non far affondare il vascello che doveva condurlo verso Palazzo Chigi, l’ex Segretario del PD, dopo ore di direttivo, ha estratto dal cilindro il nome di Romano Prodi.
La decisione di puntare sull’Ex Presidente della Commissione Europea è nata nell’ultimo disperato tentativo di costruire le premesse per un governo con M5S. Benché il Professore fosse tra la rosa di nomi dei possibili Presidenti votati su internet dai 5 Stelle, la linea irremovibile fissata da Grillo su Rodotà, unito ancora al dissenso interno al PD, ha portato ad una inevitabile e definitiva fumata nera.
Questa ennesima sconfitta ha segnato il definitivo tramonto delle speranze di Bersani di riuscire a formare un governo, così nel caos più totale, in accordo con il PDL si è optato per chiedere di rinnovare il proprio mandato al Presidente Napolitano. [segue]
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