Il giovane favoloso (Film, 2014)
Mario Martone è un regista teatrale in prestito al cinema dotato di grande vocazione didattica e innamorato della sua Napoli, che ama raccontare senza tacere problematiche scomode. Ricordiamo film interessanti come Morte di un matematico napoletano, L’amore molesto e Noi credevamo, ma anche Il giovane favoloso viene utilizzato per ritagliare una parte dove il regista descrive le condizioni di vita della Napoli del 1800, tra colera, povertà e contraddizioni. “Al Nord non capiscono Napoli. Credono che moriamo di colera perché siamo poveri. A Parigi non ci sono i poveri?”, dirà Ranieri a Leopardi affacciato alla terrazza di Torre del Greco, Vesuvio alle spalle e mare davanti agli occhi.
Il giovane favoloso è un film che analizza con precisione biografica la vita e le opere di Giacomo Leopardi, un lavoro memorabile, che sarà di grande aiuto ai nostri professori di lettere più illuminati per far conoscere ai giovani allievi la genialità di uno dei poeti più importanti della nostra letteratura. Martone non inventa niente, ma costruisce un film rigoroso, ambientato nei luoghi storici dell’azione (Recanati, Roma, Firenze e Napoli), attingendo a epistolari, Operette morali, Zibaldone e Canti. Ne vien fuori una preziosa antologia dell’opera leopardiana che si segue con trasporto e passione insieme alla struggente parabola di vita, fotografata con spaccati pittorici accompagnati da suadenti brani musicali. Recanati e il colle de L’infinito occupano alcune delle sequenze migliori della prima parte, con il giovane Leopardi che ricerca la solitudine e spinge lo sguardo lontano dal natio borgo selvaggio.
La ginestra in primo piano, a Napoli, è un’altra trovata scenografica memorabile, dopo un’eruzione del Vesuvio, con Leopardi vicino alla morte, immerso in un paesaggio marino, mentre in sottofondo una voce fuori campo recita la lirica più complessa che riassume la filosofia del poeta. La natura è indifferente alle umane sorti e progressive, anzi è matrigna, illude i suoi figli e poi li abbandona di fronte ai problemi insolubili della vita.
Elio Germano è bravissimo, si cala nella parte di Giacomo Leopardi con grande professionalità, recitando brani lirici e prose poetiche da attore consumato, caratterizzando a dovere i gravi problemi di salute del poeta. Bravo anche Michele Riondino a vestire i panni dell’amico Ranieri, così diverso da Giacomo, ma vicino al poeta fino alla fine, da Firenze a Napoli, per accudirlo e assisterlo nei bisogni essenziali. Martone racconta il difficile rapporto tra Giacomo e il padre, una madre bigotta, un ambiente paesano soffocante, l’ansia del giovane poeta di trovare un luogo dove potrà essere accettato per la sua preparazione filosofica e letteraria. Pietro Giordani (un diligente Valerio Binasco) è la sua ancora di salvezza, mentre Fanny Targioni Tozzetti (Anna Mouglalis) rappresenta l’amore non colto, forse soltanto idealizzato, come la Silvia morta fanciulla a Recanati. Il pessimismo di Leopardi viene fuori con prepotenza da immagini e dialoghi, mentre in una sequenza importante Martone fa dire al poeta che la sua posizione filosofica non deriva dalle sofferenze fisiche, ma da un meditato ragionamento sulla natura umana.
Il giovane favoloso è cinema puro, immagine che coinvolge e racconta, persino i silenzi sono importanti, una vera gioia per gli occhi, tra sentori pasoliniani nella parte napoletana, fotografia sublime della campagna marchigiana e spaccati di tramonti fiorentini in riva all’Arno. Non ha importanza amare o non amare Leopardi. Questo è cinema, lontano mille miglia per cuore e passione da una didascalica fiction televisiva. Vediamo con piacere che la gente – anche in provincia – torna al cinema per assistere a uno spettacolo che vale il prezzo del biglietto.
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Regia: Mario Martone. Sceneggiatura: Mario Martone, Ippolita Di Majo. Fotografia: Renato Berta. Montaggio: Jacopo Quadri. Musiche: Sacha Ring. Scenografie: Giancarlo Muselli. Costumi: Ursula Patzak. Trucco: Maurizio Silvi. Acconciature: Aldo Signoretti, Alberta Giuliani. Suono in Presa Diretta: Alessandro Zanon. Aiuto Regia: Barbara Melega. Operatore alla Macchina. Renaud Personnaz. Produttori: Carlo Degli Esposti, Patrizia Massa, Nicola Serra. Case di Produzione: Palomar, Rai Cinema. Distribuzione: 01 Distribution. Durata: 137’. Genere: Biografico. Interpreti: Elio Germano (Giacomo Leopardi), Michele Riondino (Antonio Ranieri), Massimo Popolizio (Monaldo Leopardi), Anna Mouglalis (Fanny Targioni Tozzetti), Valerio Binasco (Pietro Giordani), Paolo Graziosi (Carlo Antici), Iaia Forte (signora Rosa), Raffaella Giordano (Adelaide Antici Leopardi), Isabella Ragonese (Paolina Leopardi), Edoardo Natoli (Carlo Leopardi), Giovanni Ludeno (Pasquale Ignarra), Federica De Cola (Paolina Ranieri), Giorgia Salari (Maddalena Pelzet).
©Futuro Europa®
[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]