Italia delle Regioni
Il presidente dell’Associazione dei Comuni Italia Fassino alla 31’ Assemblea Generale di Milano: “Tornante decisivo per l’Italia, i Comuni chiedono autonomia per essere protagonisti del rilancio”, “A Matteo Renzi e al suo governo chiediamo di considerare esaurita una politica di compressione e riduzione della autonomia dei Comuni. Apriamo una stagione nuova caratterizzata dal riconoscimento, vero e non formale, nella nostra autonomia”. E’ questo il messaggio principale lanciato dal presidente dell’Anci, Piero Fassino, nella sua relazione alla platea dei sindaci che al MiCo di Milano lo ha riconfermato alla guida dei sindaci italiani.Una relazione ricca di contenuti, che ha toccato tutti i dossier aperti tra Comuni e governo: dalla legge di stabilità alle Città metropolitane, dal ruolo dei piccoli Comuni, fino alla riforma del fisco locale, passando per l’Expo 2015 che proprio Milano ospiterà.
“Sappiamo che l’Italia attraversa un tornante decisivo per il futuro della nazione e dell’Europa – ha detto Fassino, commosso, in conclusione del suo intervento – . E siamo consapevoli delle tante difficoltà e tanti ostacoli che devono essere superati. Ma siamo anche consapevoli di quante risorse, quante energie, quante ricchezze l’Italia può mettere in campo”. “All’Italia non manca nulla per farcela. E ce la può fare se tutti danno il meglio di sé e capiscono che vale la pena di spendersi per restituire all’Italia crescita, lavoro, prosperità. Noi siamo pronti a fare fino in fondo la nostra parte, con la consapevolezza di rappresentare l’Italia migliore, l’Italia che guarda negli occhi la crisi e la sfida, l’Italia che vuole farcela”.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha così risposto: “Ha ragione il presidente Fassino: il vero problema è quello dell’autonomia. Ai Comuni propongo un patto organizzativo, vi diamo degli obiettivi e poi voi fate come vi pare, purché siano conseguiti gli obiettivi assegnati. E’ evidente che poi ne risponderete di fronte ai cittadini”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio Matteo Renzi parlando a conclusione della prima giornata dell’assemblea Anci.”Questo – ha aggiunto il premier – è il punto fondamentale: ti do l’obiettivo e tu raggiungi il risultato”. Renzi, nel suo intervento, ha cercato di placare le preoccupazioni espresse dalla platea dei sindaci soffermandosi innanzitutto sul tema della tassazione immobiliare: “Il governo è al lavoro per arrivare ad avere una sola tassa locale, chiamatela local tax, dal prossimo anno”, imposta che “dal 2016 arriverà precompilata a casa”. “E’ giusto – ha scandito il premier – che parte dell’addizionale Irpef passi allo Stato, e parte della tassazione immobiliare è giusto che resti ai Comuni”. Il presidente del Consiglio ha ricordato che sul punto, oggetto di una serrata trattativa tecnica tra governo ed Anci, ci sono ancora problemi da risolvere: “Riguardano il modo di compensare la disparità di partenza che si registra quando l’addizionale Irpef viene trasferita allo Stato, senza tenere conto della situazione dei diversi Comuni”, ha spiegato. Il premier si è poi soffermato sul tema patto di stabilità. “Non condivido i numeri complessivi, ma la questione del fondo per i crediti non esigibili non c’è perché la vuole lo Stato, ma perché i Comuni e l’Anci hanno chiesto che ci fosse come atto di serietà. Per questo – ha annunciato Renzi – proporremo mutui gratis per i Comuni che hanno la possibilità di fare nuovi investimenti. Saranno mutui erogati – ha spiegato – fino a un tetto di 3 miliardi, in cui lo Stato si accollerà gli oneri attivi per i primi anni.
Il patto di stabilità verrà così allentato dell’80 per cento e, se uno fa bene i conti, tutti possono fare tutto”.Il capo del governo ha anche accennato ad alcune regole che potrebbero essere eliminate, allentando così i vincoli cui sono sottoposti i bilanci comunali: dai tetti alla spesa di personale, agli interessi passivi (3% delle entrate), fino all’eliminazione dell’obbligo di destinare al risanamento del debito pubblico il 10% degli introiti da alienazioni immobiliari.
Quanto poi alla questione delle spese giudiziarie, il premier ha rassicurato i sindaci che il ritardo di otto mesi del nuove regime, in vigore dal settembre 2015, non impatterà sulle casse dei Comuni. Infine, da Renzi, che ha ricordato di partecipare alla sua sesta assemblea dell’associazione, un appello a tutti i sindaci: “Siamo bombardati dal messaggio che l’Italia non ce la farà ma ho imparato da sindaco che l’atteggiamento rassegnato, triste, è la cosa peggiore che possa capitare. Ricordatevi che non abbiamo una responsabilità solo verso il bilancio dello Stato ma se facciamo la nostra parte l’Italia tornerà a correre ed essere un faro di civiltà, non l’ultima ruota del carro”.”Siamo in un momento in cui la politica sembra una parolaccia e quello che facciamo a Bruxelles come a Roma, quello che cerchiamo di fare è dire con forza che la politica è una cosa seria, il che non vuol dire aprire il tavolo di confronto, ma portare speranza nel cuore della nostra gente”, ha così concluso Renzi.
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