Sottosegretario D’Onghia (PpI): Legge Elettorale, soglie basse premiano solo la nomenklatura

“L’accordo siglato ieri sera a Palazzo Chigi non facilita la ricomposizione del campo popolare, né tanto meno crea le condizioni per una dialettica dell’alternanza tra coalizioni. Troppo bassa la soglia del 40% per il premio di maggioranza, che non può andare a chi raccoglie di fatto solo i voti del 20% degli italiani. Ma ancor più inaccettabile è la soglia di sbarramento al 3% per i partiti, che non vengono stimolati in questo modo a fare massa critica e ad unirsi. Con uno sbarramento così basso, al contrario, i soggetti politici sarebbero invogliati a rimanere semplicemente piccole sfere di privilegio, finalizzate soltanto alla sopravvivenza di una nomenclatura politica che cerca riparo sotto l’ombrello di Renzi, anziché diventare come è auspicabile veri e forti soggetti di democrazia”. Lo dice in una nota il sottosegretario all’Istruzione Angela D’Onghia dei Popolari per l’Italia.

“Il fatto che al grande tavolo del presidente del Consiglio – ha aggiunto il sottosegretario D’Onghia – mancasse soltanto quella parte della maggioranza che ha sempre voluto far sentire con coraggio e libertà la propria voce critica, preoccupa noi Popolari per l’Italia circa le vere intenzioni di questo esecutivo”.

“Il nostro timore è che in questa prospettiva si crei un sistema sostanzialmente bloccato, all’interno del quale non possa nascere né il soggetto popolare alternativo in prospettiva al partito socialista, da noi auspicato, né un sano sistema democratico basato sull’alternanza. Altro che cambiamento – ha concluso il sottosegretario – l’esito sarebbe esclusivamente il mantenimento delle posizioni acquisite, per paura di non essere più rieletti”.

©Futuro Europa®

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