La Farnesina si mostra all’Europa
Enrico Del Debbio, Arnaldo Foschini e Vittorio Ballio Morpurgo sono gli architetti che nel 1937, dopo assegnazione per concorso pubblico, iniziarono i lavori di edificazione del palazzo presso gli Orti Farnesiani. I lavori del palazzo furono completati nel 1959, dopo l’interruzione a causa della seconda guerra mondiale, per poter essere inaugurato come sede del Ministero degli Affari Esteri.
Stiamo parlando del Palazzo della Farnesina, così chiamato perché edificato nell’area che fu di proprietà di papa Paolo III Farnese; oggi anche sede di numerose esposizioni permanenti. Una vasta collezione di opere e arredi che spaziano dall’Art Nouveau alla Nuova Scuola romana, fino alle più moderne collezioni dedicate alle creazioni di design.
Quest’anno in occasione del Semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea, la Farnesina e le sue innumerevoli opere saranno le protagoniste di una mostra internazionale che intende celebrare gli anni della nascita dell’Unione Europea.
L’esposizione, inaugurata a Stoccolma lo scorso 6 novembre dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale con il patrocinio del MIBAC e del Ministero della Cultura della Repubblica di Macedonia, intente focalizzare l’attenzione sul cantiere della Farnesina come punto d’incontro, non solo di artisti e architetti, ma anche di stili, tendenze e pensieri differenti che contribuirono al completamento dell’edificio. L’intento è quello di accendere i riflettori sull’importanza del patrimonio culturale, artistico, scientifico e tecnologico, riconoscendone il valore vitale nel supportare le politiche dell’Unione Europea nella crescita, nella innovazione e nello sviluppo sociale.
Sotto la supervisione attenta del curatore Davide Lacagnina, ricercatore e docente di Storia dell’arte contemporanea all’Università di Siena, l’esposizione è stata organizzata in modo cronologico, affinché la visione stessa possa condurre il visitatore ad una facile comprensione delle sue evoluzioni nel tempo.
Si potrà ammirare il materiale d’archivio di proprietà di Enrico Del Debbio, i vari progetti e bozzetti che daranno maggiore senso alla struttura così come la conosciamo; le opere degli artisti Carla Accardi, Piero Dorazio, Antonio Sanfilippo, produzioni degli anni cinquanta e sessanta di proprietà del Ministero; alcune opere in comodato presso la collezione della Farnesina; i lavori di Afro Basaldella, Gianni Bertini e Corrado Cagli della collezione d’arte moderna del Ministero. A concludere il quadro storico saranno i numerosi bozzetti degli interventi decorativi e alcune opere contemporanee appartenenti agli archivi di Pietro Cascella, Luigi Montanarini e Gastone Novelli, che all’ epoca erano impegnati nel cantiere della Farnesina.
Dunque, una figura storica molto complessa quella del palazzo della Farnesina, dalle fasi di edificazione influenzate dal regime fascista, alle fasi di completamento che sono il risultato perfetto ed equilibrato del dialogo tra generazioni e mondi diversi, riflesso di quel melting-pot culturale che stava nascendo sotto il nome di Unione Europea.
Lo stesso Davide Lacagnina, nel catalogo della mostra, definisce l’immensa opera della Farnesina come patrimonio “di una nuova dimensione immaginativa e politica, nel senso più alto del termine, che interviene consapevolmente in uno spazio pubblico con il desiderio di “farlo vivere”, di renderlo “accessibile” e a misura di un nuovo umanesimo”.
La mostra è stata concepita a carattere itinerante dal 12 novembre al 4 dicembre rimarrà presso l’Ambasciata dell’Italia a Berlino, mentre dal 11 dicembre al 21 gennaio 2015 sarà poi allestita presso la Galleria Nazionale Macedone Chiefte Hamam di Skopje.
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