Rassegna stampa estera

Sarà perché le buone notizie non fanno notizia, ma sulla stampa estera non compare ancora nulla di buono su quanto riguarda il Bel Paese. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi viene sempre più visto in luce critica e l’Italia sembra sempre più esplodere: scioperi, violenze nelle periferie, immigrati, razzismo, scandali prendono il sopravvento su notizie belle e “delicate” come il salvataggio (grazie a sponsor privati) di una delle opere d’arte più belle del Mondo, “La Resurrezione” di Piero della Francesca.

I primi dubbi vengono fuori dalla lunga analisi di Fréderic Martel pubblicata su Slate lo scorso 16 Novembre. Scrive Martel: “I suoi primi 100 giorni sono stati mozzafiato. La sua giovinezza e la sua audacia piacevano. Manuel Valls ha lodato le sue riforme. La sua vittoria europea ha fatto di lui il simbolo di un’Europa i sinistra che funziona. Ma oggi, la macchina Renzi ha forse raggiunto i suoi limiti”. L’autore del lungo articolo paragona l’Italia di Matteo Renzi al “Leonardo Express”: “mi è capitato di prendere più volte in queste settimane il treno veloce che collega l’aeroporto di Roma-Fiumicino alla capitale romana. Mi è sembrato che l’Italia intera andasse al ritmo sfrenato di questo treno leggero. Per gli uomini d’affari, gli imprenditori e i turisti (…) il “Leonardo Express” è una pacchia: permette di arrivare al Palatino in 30 minuti, è semplice da usare e ci si ricorda facilmente del suo nome – Leonardo da Vinci. Un vera trovata di buona comunicazione. Dalla sua nomina a Presidente del Consiglio, lo scorso Febbraio, Matteo Renzi è, anche lui, un uomo cha va sempre di corsa, efficiente e un eccellente comunicatore. L’ex sindaco di Firenze si sposta velocemente e sembra voler far muovere Roma al suo ritmo. Ma fino a quando? L’Italia che lascerà a breve la presidenza del semestre europeo, comincia a dubitare delle sue capacità di riformatore. “ L’analisi procede ripercorrendo le tappe della vita di Renzi, illuminate spesso da una buona stella, perdono compreso da parte degli italiani per aver machiavellicamente fatto le scarpe a Enrico Letta. Senato, stipendi degli alti funzionari, prebende delle élite, gli 80 euro… “Abile comunicatore, come sempre, il Presidente del Consiglio aveva preparato il terreno usando per prima la ‘carota’ (…) E’ giunta poi l’ora del ‘bastone’” prosegue Martel affrontando la riforma del lavoro, e non solo: rimangono la legge elettorale, l’alleggerimento della burocrazia, la perdita di 400mila iscritti del PD. Per molti osservatori, come per l’autore dell’articolo, l’elezione del Presidente della Repubblica sarà un “buon barometro” per misurare il polso della situazione, che conclude “Matteo Renzi  ha forse vinto nei suoi primi 100 giorni, ma gli rimane da registrare il suo operato nel tempo e a portare a compimento i suoi ‘primi 1000 giorni’, come recita la sua formula (…) Come il ‘Leonardo Express’, non basta andar veloci, bisogna anche arrivare in orario e al capolinea giusto.”

E ancora proteste e malessere sociale tra le righe del pezzo di Marianne Arens apparso sul World Socialist Web Site. “Le proteste contro il Jobs Act, la riforma della legge del lavoro redatta dal Primo Ministro Matteo Renzi (Partito Democratico, PD) si intensificano” scrive la Arens. “Il capo del Governo italiano è sotto forte pressione da parte delle banche e dell’UE per abolire le rimanenti conquiste sociali della classe operaia italiana (…) le crescenti tensioni sociali stanno costringendo Renzi e Berlusconi a serrare i ranghi. La crisi economica e i massicci attacchi sociali degli ultimi 4 anni sono il risultato di una disoccupazione e povertà dilagante. Dal 2008, il tasso di disoccupazione è più che raddoppiato, la riforma delle pensioni ha messo in condizioni di povertà milioni anziani e la disoccupazione giovanile ha raggiunto un nuovo record arrivando al 45%. Cresce la rabbia da parte dei lavoratori, degli studenti e dei giovani sia nei confronti del  Partito Democratico che delle tradizionali organizzazioni sindacali. Non è quindi sorprendente che l’appello dei COBAS in Italia abbia incontrato una grande risposta. Migliaia di lavoratori e studenti uniti a numerosi rifugiati ed immigrati hanno partecipato alle manifestazioni del 14 Novembre scorso.”

Bollettino di guerra anche sul New York Times dove Elisabetta Povoledo rende conto dei problemi causati dall’approvazione del Jobs Act, non solo dal Parlamento, ma dagli italiani stessi. Anche qui dubbi sollevati sulle vere capacità di Renzi “A Napoli i manifestanti hanno bloccato il traffico. A Milano e Padova, si sono scontrati con la polizia. Qui, hanno lanciato uova contro gli edifici governativi e sono saliti fin sopra il Colosseo per dispiegare uno striscione di protesta, scrive la giornalista (…) In un Paese  dove il primo articolo della Costituzione dichiara che l’Italia è una Repubblica ‘fondata sul lavoro’, alleggerire la tutela del lavoro non è una cosa da prendere alla leggera. E’ particolarmente significativo che molti di coloro che si oppongono ai paini di Renzi siano giovani.” Ancora un test per il Premier.

Disagio sociale che proviene dalle periferie quello messo in evidenza da RTBF nel suo articolo dedicato ai Roma della Capitale. “Girando per il grande edificio senza aria né luce e infestato dagli insetti dove si ammassano 300 Rom alla periferia della capitale, è facile capire perché l’Unione Europea non apprezzi il trattamento che viene riservato a questa minoranza in Italia.” Nel pezzo si sottolinea il fatto che l’errore sta nella sbagliata (perché questa affermazione non ci stupisce?) amministrazione dei soldi pubblici (tanti) dedicati ai campi ogni anno. Questi troppo spesso vengono utilizzati per spostare i campi piuttosto che per aiutare all’integrazione dei loro abitanti. Giustamente ricordano da RTBF che “la diffidenza e il risentimento vengono anche per la spudorata ricchezza  del clan ‘Casamonica’, retto da Rom e Sinti e considerato dalla polizia anti-mafia come la più potente organizzazione criminale della regione.” E

E tutto questo non rende facile la gestione dei rifugiati, come abbiamo potuto vedere a Tor Sapienza. Scrive Richard Heuzé su Le Figaro in un pezzo “dedicato” anche al Sindaco Marino: “L’innesto Ignazio Marino ha difficoltà ad attecchire a Roma. Questo chirurgo di 59 anni, specializzato nei trapianti epatici, eletto nell’Aprile del 2013 Sindaco della Città eterna, accumula gli errori (…) Ultimo episodio: la cattiva gestione degli immigrati a Roma. A Tor Sapienza, una delle periferie più degradate della capitale la rivolta romba da dieci giorni intorno alla casa di accoglienza ‘Il Sorriso’ dove alloggiano un centinaio di migranti.” La fine della missione “Mare Nostrum” non ha messo fine alle ondate di arrivi e questi infiniti arrivi di migranti provocano sempre più movimenti di collera afferma Anne Le Nir per RFI. Migranti, riforme, occupazioni abusive, violenza, fame, disoccupazione sono tutti elementi di un cocktail esplosivo il cui equilibrio è sempre più precario e per il quale Matteo Renzi deve sbrigarsi a spegnere la miccia.

Un po’ di poesia dopo questa amarezza: il restauro, citato da Nick Clark sull’Indipendent, de La Resurrezione di Piero della Francesca. Già salvato durante la guerra dall’ufficiale Tony Clarke, che si rifiutò di colpire Sansepolcro occupata dai tedeschi perché sapeva dell’esistenza del dipinto descritto da Aldous Huxley come “il più bello del Mondo”, oggi ritornerà a nuova vita grazie ad una altro “benefattore”.

Frederic Martel, En Italie, le “Renzi Express” commence à connaitre des ratés, Slate.fr, 16 Novembre 2014;  Marianne Arens, Growing protests in Italy against austerity policies, World Socialist Web Site, 19 Novembre 2014; Elisabetta Povoledo, In Test for Premier, Italians Rally Against Plan to Relax Labor Rules, The New York Times, 18 Novembre 2014; AFP per RTBFinfo, L’Italie sous pression face à la misère et la corruption dans les camps roms, 18 Novembre 2014; Richard Heuzé, Rome sous tensions, son maire désavoué, Le Figaro, 16 Novembre 2014; Anne Le Nir,Les vagues de migrants en Italie exaspèrent la population, RFI, 15 Novembre 2014; Nick Clark, “The greatest picture in the world”: Italy relies on donor to restore Piero della Francesca’s The resurrection, the masterpiece saved in wartime, The independent, 16 Novembre 2014.

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