Local Tax, dal 2015 invece di IMU-TARI-TASI
Il 2015 porterà un’importante novità in materia di tasse. Secondo infatti quanto annunciato dallo stesso premier Matteo Renzi di concerto con l’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci), dall’anno prossimo IMU, TARI, TASI, addizionali IRPEF e altre imposte comunali saranno inglobate in un unico tributo: la Local Tax.
La Local Tax dovrebbe entrare in vigore già a partire dall’anno prossimo, contestualmente all’approvazione della Legge di Stabilità, con due sole scadenze all’anno (rispettivamente il 16 di giugno e di dicembre). La decisione di accorpare IMU, TASI e TARI in un’unica tassa sulla casa risponde alla necessità di semplificare il pagamento delle incombenze fiscali e superare le differenze in materia contributiva tra un Comune e l’altro attraverso l’abolizione dei tetti alle aliquote.
Il modulo per il pagamento della Local Tax dovrebbe arrivare a casa del contribuente già precompilato così da risparmiare l’inevitabile trafila di calcolo degli importi da corrispondere. La Local Tax sarà inoltre gestita interamente dai Comuni, mentre le aliquote saranno date dalla somma delle aliquote IMU e TASI (più eventuali sgravi stabiliti su base volontaria) e non potranno essere superiori a un tetto definito a livello nazionale. Infine, non dovrebbero mancare le detrazioni a favore delle famiglie più bisognose (200 euro più 50 euro per ogni figlio fino a un tetto di 400 euro).
La CGIA di Mestre ha approfondito la questione Local Tax, cercando di quantificare il gettito per gli oltre 8.000 Comuni italiani. Secondo i calcoli dell’Associazione, in caso di approvazione definitiva nella Legge di Stabilità 2015, l’imposta porterà 31,2 miliardi di euro nelle casse comunali. Per arrivare a questa stima, la Cgia ha preso in considerazione le principali imposte e tasse comunali, tra cui IMU e TASI (18,8 miliardi di euro), la tassa sull’asporto rifiuti (7,3 miliardi di euro), l’addizionale comunale Irpef (4,3 miliardi di euro), l’imposta sulla pubblicità (426 milioni di euro), la tassa sull’occupazione degli spazi e aree pubbliche (218 milioni di euro), l’imposta di soggiorno (105 milioni di euro) e l’imposta di scopo (14 milioni di euro). La semplificazione non si accompagna però a un altrettanto risparmio per i contribuenti: «Oltre a semplificare bisogna anche ridurre la tassazione sulla casa visto che l’anno in corso ha assunto dimensioni non più sostenibili» – ha dichiarato Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA.
Quanto agli affitti, dall’anno prossimo potrebbe essere cancellata la quota a carico degli inquilini in caso di immobili ad uso abitativo. Caso diverso invece per i locali affittati per uso commerciale, per i quali il pagamento dovrebbe rimanere a carico di imprese ed esercenti – probabilmente integrato nella nuova Local Tax.
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