Canone TV, si cambia ma non subito
Il canone Rai non si pagherà con la bolletta elettrica nel 2015. Dietrofront del governo, i tempi sono troppo stretti e ci sono diverse questioni tecniche che rendono l’introduzione della norma più difficile di quanto si pensasse in un primo momento. Nei giorni scorsi il sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli, dava quasi per certa la modifica legislativa che avrebbe dovuto essere presentata come emendamento nella legge di stabilità.
Pagare meno, ma pagare tutti. Questa è, in sintesi, l’idea del governo Renzi che continua a considerare il canone della tv pubblica come strategico. La legge, quindi, potrebbe sì essere modificata ma a partire dal 2016. Dall’anno prossimo, invece, cambierà solo l’iva sugli ebook, ridotta al 4 dall’attuale 22 per cento. Il canone Rai avrebbe dovuto cambiare completamente. Con la possibilità di farlo pagare con la bolletta della luce, l’obolo spetterebbe praticamente a chiunque abbia una casa intestata. E qui i primi problemi: ma la tassa (perché, se automaticamente allegata al conto dell’energia elettrica, di tributo si tratterebbe) la dovranno pagare anche i possessori di una seconda casa? E come la mettiamo con le utenze intestate al proprietario di un immobile in affitto? Il canone lo deve saldare l’inquilino? Senza contare che le società di fornitura di luce e gas non hanno affatto preso bene l’eventualità perché raccogliere soldi da dirottare poi nella casse dello Stato implicherebbe costi ulteriori. Infine la faccenda rischia anche di incontrare problemi a livello di privacy.
Il concetto, tuttavia, era molto semplice: se non paghi ti staccano la luce. L’evasione in questi anni, ha raggiunto quota 600 milioni, ovvero quasi il 50 per cento, toccando la soglia del 90 per cento in alcune zone d’Italia. L’importo sarebbe dovuto scendere attorno ai 60-65 euro (rispetto ai 113,50 euro di oggi), mantenendo il gettito più o meno alla stesso livello di quello attuale che si aggira attorno a 1,8 miliardi di euro. La prima bozza della riforma prevedeva anche di commisurare l’importo del canone al reddito Isee. Parola d’ordine equità sociale, ma verificare il reddito di ogni cittadino è impresa ardua tanto che qualche tecnico suggeriva di far pagare il canone della tv pubblica con la dichiarazione dei redditi.
Insomma il canone cambierà, ma non subito. L’imposta presumibilmente non sarà più vincolata al possesso di un televisore, ma riguarderà anche computer, smartphone e tablet. In buona sostanza tutti quegli apparecchi che consentono di vedere o anche solo ascoltare le trasmissioni Rai. Dimostrare di non possedere alcun device non sarà impossibile, ma quasi. Per capire come, ma soprattutto quando, il tributo Rai cambierà, serve aspettare. La legge di stabilità sarà approvata prima del 25 dicembre, giusto in tempo per i regali di Natale.
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