Modernità, la vera sfida dei cattolici
In un affollato Teatro Golden, a Roma, si è affrontato il delicato tema dell’attualità dei valori cristiani prendendo spunto dal percorso suggerito dall’ultimo libro di S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi Dall’Evangelii Nuntiandi all’Evangeli Gaudium – Il coraggio della modernità.
L’evento ideato e condotto dall’avv. Antonfrancesco Venturini, portavoce del Comitato d’Onore del Teatro stesso, è stato realizzato con la collaborazione delle associazioni Cattolici in Movimento, Asamara, Eudonna, Associazione Dipendenti del Ministero dell’Interno, La Mia Italia, Assoforum 2007 ed Alma Lauretana, ed ha visto la presenza di numerose altre associazioni del Forum Cultura Pace e Vita.
Tutti gli interventi sono stati di elevatissimo contenuto, ma semplici nel messaggio, sia quello dell’organizzatore avv. Venturini, sia quelli degli ospiti Prof. Gianpiero Gamaleri, Prof. Don Emilio Bettini, Prof. Francesco Bonini e del Sen. Mario Mauro, nonché, naturalmente, quello conclusivo di Mons. Leuzzi.
L’uomo non può mai essere considerato un oggetto, ha affermato l’autore del libro, e deve essere protagonista della storia, solo così si realizza a pieno il disegno divino. “E’ stata la rivoluzione industriale a generare nella storia il cambio d’epoca, aprendo all’uomo la via del suo farsi nella storia L’uomo può farsi nella storia – ha affermato Mons. Leuzzi – ossia essere davvero nuovo, ma non perché è diventato libero e razionale, ma perché nella società si sono realizzate le condizioni di poter realizzare ciò che l’uomo desidera da sempre: essere di più.”
Ma qual è il luogo in cui l’uomo può veramente farsi nella storia ed essere protagonista di essa? Questo è la famiglia. “Ecco la novità dell’atto coniugale – ha sottolineato Mons. Leuzzi – atto storico e non solo nella storia. Cosa significa storico e non solo nella storia? Significa che l’atto coniugale è l’evento che pone in essere un nuovo organismo storico, che è la famiglia. Non è un atto generativo semplicemente naturale, ma un atto generativo eminentemente storico. Paolo VI ha profetizzato che sarebbe giunto il momento in cui la società avrebbe scoperto che la famiglia non è una struttura appartenente al mondo della natura, con la sua consistenza giuridico-culturale, ma il luogo dove si manifesta il desiderio dell’uomo di farsi nella storia, di essere di più.”
Quindi centralità della famiglia in cui l’uomo viene generato nella sua pienezza dell’essere. Ma vi è di più “Il nuovo ruolo della famiglia, come organismo storico, non può essere più garantito da una prospettiva puramente giuridico-naturalistica, ma deve aprirsi alla società da costruire. In questa prospettiva la generazione non è neutra, ossia indifferente rispetto alla progettualità sociale. Se viene a mancare l’atto coniugale, non c’è più famiglia, ma non c’è società, perché l’uomo non è posto in essere come costruttore, ma solo come individuo o classe: è la nascita delle discriminazioni sociali (è qui la convergenza tra marxismo e liberal-capitalismo!)” ha concluso il Monsignore.
Particolarmente apprezzato è stato l’intervento del sen. Mario Mauro, il quale, pienamente a proprio agio sugli argomenti trattati, ha con coraggio e fermezza, rara per un politico, affrontato delicati temi etici, che troppo spesso vengono in parlamento messi da parte in quanto scomodi, ponendo una questione fondamentale e cioè la necessità, come presupposto di qualsiasi percorso politico ed intervento legislativo, di rispondere con chiarezza alla domanda “che cos’è l’uomo?”, individuarne quindi la vera natura e di conseguenza indirizzare l’attività politica. Il Senatore ha spiegato che chi ha responsabilità rappresentative deve, in piena coscienza e senza farsi trasportare da facili luoghi comuni e false modernità, dare la propria diagnosi e la cura che ritiene corretta per la soluzione di un problema. E’ come stare al capezzale di un malato grave in un consulto medico, bisogna cercare la cura giusta, che non sempre è quella che la maggioranza propone. Così in politica, alcune leggi, anche se sostenute dalla maggioranza, non sono a prescindere ideologicamente giuste o ingiuste sono semplicemente sbagliate e chi ritiene di avere la corretta soluzione deve darla e sostenerla con coraggio, la verità, poi, alla lunga ha una forza inarrestabile.
[NdR – foto M. Borgese]
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