Roma criminale faccia riflettere
Dal polverone immorale che investe in questi giorni Roma Capitale, fermo restando che si debbano individuare rapidamente i responsabili dei reati penali commessi, una questione in parte sottovalutata emerge all’attenzione dei cittadini: quella dei contributi elettorali offerti a candidati di variegate formazioni politiche.
Una pratica, questa, che diventerà sempre più attuale con l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Come renderla trasparente? Con una legge che obblighi i partiti e i candidati a pubblicare online i nomi di tutti coloro che desiderano sostenerli economicamente in quanto di loro fiducia. Conosceremmo così chi pensa di continuare nella pratica di sovvenzionare contemporaneamente uomini e forze politiche antitetiche e, nello stesso tempo, capire perché alcuni eletti si dedicano più ad alcuni argomenti piuttosto che ad altri, forse di maggiore interesse per la collettività.
Questa sì che sarebbe trasparenza. Il resto è solo ipocrisia che, una volta svelata, provoca ulteriore disaffezione dei cittadini verso la politica. Una disaffezione che non giova alla ripresa morale ed economica del Paese, né tanto meno all’immagine di quanti ritengono il proprio impegno nelle istituzioni un obbligo morale verso la società della quale vogliono essere protagonisti per il bene comune.
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[NdR – L’autore di questa nota è Vicepresidente nazionale dei Popolari per l’Italia]