L’ex Cavaliere ci riprova

Silvio Berlusconi sembra risorto dal silenzio che per mesi lo ha contraddistinto. Poche dichiarazioni, molti grattacapo all’interno del partito (Fitto probabilmente gli farà perdere qualche ora di sonno) e l’appuntamento fisso del venerdì, dopo Cesano Boscone, a Milanello.

La svolta nella settimana scorsa quando, da Piazza San Fedele a Milano, ha deciso di “non poter più stare in silenzio”, inaugurando forse quella che sembra essere l’inizio di una lunga campagna elettorale. L’occasione era il “no tax day”, una manifestazione per dire basta alle tasse, nella città simbolo degli aumenti delle imposte. Un cavallo di battaglia per l’ex Cavaliere che ha dovuto rispolverare vecchie cause per non rischiare il totale sorpasso da parte della Lega di Salvini. Ed ecco pronta la ricetta per rilanciare il paese, abbozzata in quella occasione, e successivamente elaborata nelle interviste e nei videomessaggi che ne sono succeduti. Il perno attorno cui ruota il rilancio del partito e di Berlusconi stesso è la flat tax, una aliquota unica per rilanciare i consumi nel paese.

Ma cosa si cela dietro questo nuovo ritorno? Forse una maggior sicurezza sulla tenuta del Patto del Nazzareno, che negli ultimi mesi, pur vacillando (ad opera più dei fedelissimi che di Berlusconi) ha mostrato una solidità inaspettata. L’ex premier sa che le elezioni potrebbero segnare la disfatta per sé e per il centrodestra che, potendo pur contare su una Lega forte, sicuramente non ha la compattezza e i numeri per contrastare il fenomeno Renzi.

Per Berlusconi quindi si preannuncia un periodo di attesa, dato dalla necessaria riabilitazione politica che avverrà solo nel 2016. Fino a quel momento sarà importante tornare alla ribalta della scena politica per cercare di riacquistare un po’ di elettorato perso negli ultimi due anni. La strategia è comunque più o meno la stessa. Poche proposte di cui una sensazionale e presenza fissa sui media. Ciò che di fatto è accaduto nel 2008 e nel 2012.

Nel suo discorso della settimana scorsa il leader di Forza Italia è tornato prepotentemente su due temi a lui molto cari: la magistratura e quello che viene definito “il colpo di stato” del 2011. A Berlusconi non è proprio andata giù. Durante la settimana ha più volte rimarcato la natura non democratica degli ultimi tre governi, il ruolo che la magistratura ha e continua ad avere nella sovversione del voto popolare e la necessità di riformare tutto il sistema.

Insomma sembra proprio che Berlusconi sia tornato, un po’ per necessità (a causa delle liti interne a Forza Italia e all’esplosione di Salvini), un po’ per mancanza di alternative e, finiti i servizi sociali, c’è da scommettere sulla sua invasione mediatica.

Berlusconi si giocherà i prossimi due anni e la possibilità di ricandidarsi soprattutto su due importantissime partite: il nuovo Capo dello Stato e la legge elettorale. Se davvero riuscisse nel suo ambizioso progetto di giochi e tenute, forse qualcuno nel Pd avrà nuovamente di che preoccuparsi.

©Futuro Europa®

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