Un comico all’attacco del Quirinale

Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, da sempre in forte contrasto con Giorgio Napolitano, ha tracciato l’identikit di quello che a suo parere dovrebbe essere il prossimo Presidente della Repubblica: “Deve essere una persona che non firmi qualsiasi cosa, una persona di buon senso, normale e al di fuori degli schieramenti politici”.

Secondo il comico genovese “questo Paese ogni giorno che passa peggiora, mentre i partiti parlano di cose che non hanno più senso: parlano del Presidente o della Corte Costituzionale o della Legge elettorale. E intanto stiamo peggiorando in tutti i campi”. Grillo continua a farneticare che “l’Italia deve uscire dall’euro il prima possibile”, rivendicando il ruolo del suo movimento: “Noi stiamo proteggendo la democrazia. In Germania, in Francia, in Grecia stanno venendo su delle destre che non fanno i banchetti, vanno con i bastoni: noi non siamo razzisti, la destra ha lucrato sugli immigrati. Noi andiamo in mezzo alla gente, noi siamo la gente”.

A proposito dell’attuale Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Grillo si lascia andare ad affermazioni quantomeno irrispettose verso la prima Carica dello Stato: “Lui non deve dimettersi, deve costituirsi”. Nel corso di una conferenza alla Stampa estera, il comico a Cinque Stelle ha aggiunto: “Stiamo dentro una struttura dei partiti dove ci hanno messo in un angolo, si sono alleati grazie al Presidente della Repubblica. Dovevamo governare noi che avevamo preso il 25%, perché non ci hanno dato l’incarico?”. E ancora: “E’ una persona che ha gravissime responsabilità. Ha firmato qualsiasi cosa, si è chiuso nell’ombra e si è inventato le larghe intese per allungarsi la carriera”.

Poche settimane fa, Grillo aveva già avuto aspre polemiche con il Capo dello Stato, che a sua volta aveva attaccato l’anti-politica dichiarando: “La critica della politica e dei partiti, preziosa e feconda nel suo rigore, purché non priva di obiettività, senso della misura e capacità di distinguere è degenerata in anti-politica, cioè in patologia eversiva”, aveva stigmatizzato Napolitano.

Il leader del Movimento 5 Stelle sul blog ha lanciato l’hashtag #sonouneversore, invitando i suoi follower a pubblicare dei “selfie” per unirsi alla sua campagna contro Napolitano: “Accostarmi al Sacco di Roma come lei ha fatto ieri, detto da lei all’Accademia dei Lincei, mi rende anche un po’ orgoglioso. Un monito così equivale a un’onorificenza. A una medaglia al valore, a tre cavalierati tutti insieme, a un incarico di governo”.

Le reazioni non si sono fatte attendere; una per tutte, quella di Emanuele Fiano, esponente di spicco della Segreteria del Partito Democratico, che ha difeso Napolitano di fronte agli attacchi del Movimento 5 Stelle: “Le parole scagliate da Grillo contro il presidente della Repubblica sono indegne. È uno spettacolo indecente che offende il Paese oltre che lo stesso capo dello Stato, al quale va la nostra vicinanza e solidarietà”.

La vera partita però è quella del voto sul successore a Napolitano. Il Comico Grillo sa che il suo Movimento si gioca tanto: spetterà ai suoi parlamentari se sperare di essere protagonisti e far pesare i voti, oppure restare fermi sui propri nomi, come accadde nel 2013. Il Comico non ha escluso la possibilità di votare un nome che sia proposto dai partiti, a patto però che non sia un “politico” di professione: “Vorremmo trovare una persona al di fuori della politica e dei partiti. Lo sceglieremo attraverso la rete. Se lo sceglie un altro partito ed è una persona al di fuori di queste logiche, ci sta bene. Lo abbiamo già fatto alla Consulta e al Csm. Grillo ha poi bocciato anche l’ipotesi che il Movimento 5 Stelle possa appoggiare l’eventuale candidatura di Romano Prodi al Quirinale. “Basta. Non se ne può più”, ha affermato il leader M5S.

Il metodo auspicato dal leader del M5S ha funzionato quando è stato il momento di ostacolare l’elezione di Luciano Violante, nome non gradito agli esponenti del Movimento. Sarà più complicato per la corsa al Colle.

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