Cronache britanniche
Londra – Nel consueto messaggio natalizio i leader dei principali partiti britannici hanno voluto evidenziare e ricordare in maniera più o meno esplicita quelli che sono i temi caldi del momento: terrorismo, crisi umanitarie, elezioni, Europa e immigrazione.
Il PM David Cameron, da buon credente, ha voluto sottolineare la forza e l’attualità dei “valori cristiani” del donare, del condividere e del prendersi cura di chiunque abbia bisogno sia a livello domestico sia in giro per il mondo. Il riferimento è andato alle forze armate, ai medici e ai volontari che sono lontani da casa “per proteggere la nazione” dalla minaccia posta dal terrorismo e dalle epidemie, con implicito nesso alla lotta contro l’Isis e all’emergenza Ebola.
Dal canto suo il leader dell’opposizione Ed Miliband, ateo dichiarato, ha espresso comunque solidarietà e rispetto verso tutte le religioni, come a voler rispondere a una precedente dichiarazione del premier che aveva definito il Regno Unito un “Paese cristiano”. Il leader laburista ha poi fatto un appello elettorale tutt’altro che celato, affermando che il prossimo anno la nazione sarà messa di fronte a una scelta importante e augurandosi che gli elettori scelgano seguendo i valori della generosità e dell’inclusione; come a voler dire: i conservatori hanno esacerbato la disuguaglianza sociale e tagliato gli ammortizzatori attraverso una politica di austerità sfrenata, oltre a contribuire alla divisione del paese con le proprie pozioni anti-immigrazione.
Mentre il vicepremier Nick Clegg, anch’egli ateo ed europeista convinto, ha ricordato i caduti di guerra e i soldati che hanno permesso ai “nostri figli” di vivere in un’Europa e in un mondo più sicuri. Tutt’altro che europeisti alcuni sostenitori dell’UKIP hanno, invece, fatto una richiesta natalizia piuttosto chiara: “Caro Babbo Natale, ridacci indietro la nostra nazione”.
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