Galizia (WhichApp): errore definirci cloni di WhatsApp
Nel panorama delle applicazioni mobili per chattare, dominato ancora saldamente da WhatsApp con una media di 600milioni di utenti attivi ogni mese, si sta affermando un nuovo player, che, a dispetto del nome, è italiano. Si tratta di WhichApp e, sull’onda del successo riscosso negli ultimi mesi, abbiamo intervistato Vincenzo Galizia, Managing Director di Asset Consulting Service (ACS), la società che ha sviluppato questa innovativa App. Ecco che cosa ci ha raccontato.
Come nasce l’idea di sviluppare WhichApp?
WhichApp è un progetto nato quasi un anno fa da Asset Consulting Service e da fine agosto è online sugli app store Apple e Google di tutto il mondo. Sviluppata da un team di 7 persone (età media 34 anni), l’app è nata dalla percezione che il mercato fosse alla ricerca di uno strumento di comunicazione intimo e riservato, in grado di preservare le comunicazioni degli utenti, mettendo al primo posto la privacy e la protezione dei dati. Ad oggi più di 110mila utenti l’hanno scaricata, scambiando circa 300mila messaggi al giorno, con un picco del +125% nell’ultima settimana.
Con WhichApp la comunicazione diventa divertente e abbatte le distanze geografiche attraverso un traduttore simultaneo intelligente (brevettato) e una “Chat Ghost” tramite la quale è possibile inviare messaggi che si autodistruggono (5-10-15 secondi a seconda del timer selezionato in fase di invio). La funzione “Scopri Amici” consente inoltre di cercare nuovi amici nel massimo rispetto della privacy: ciascun utente è infatti associato a un pin numerico, che di fatto sostituisce il numero di telefono personale. Come ulteriore garanzia di sicurezza, WhichApp utilizza i certificati Symantec Verisign (il più alto standard di sicurezza) per la crittografia dei messaggi scambiati.
Quali sono gli elementi differenzianti di WhichApp? Perché un utente dovrebbe scegliervi?
WhichApp presenta alcune caratteristiche e funzionalità che la rendono unica rispetto ai competitor presenti sul mercato, a cominciare proprio dalla sicurezza. Con la nostra app, gli utenti aggiungono amici e comunicano tra di loro attraverso un codice pin numerico, senza scambiare dati personali o sensibili. Inoltre, diversamente da quanto avviene per esempio con WhatsApp, le ultime attività (online, offline, ultimo accesso, ecc.) non vengono visualizzate. Le uniche due spunte presenti sono quelle che segnalano che il messaggio è stato inviato (colore giallo) e recapitato (verde). Un’altra feature di punta è il traduttore intelligente automatico, che converte simultaneamente il messaggio nella lingua del destinatario. Per usufruire di questo servizio è sufficiente digitare il testo nella propria lingua e inviarlo ad un amico (con un tap è possibile ripristinare il messaggio originario). Il nostro traduttore è brevettato e supporta ben dieci lingue (cinese, inglese, francese, tedesco, russo, arabo, spagnolo, portoghese e giapponese).
Passando alle funzionalità più “ludiche”, WhichApp consente, una volta impostato il proprio profilo come pubblico, di cercare nuovi amici tramite pin (“Scopri Amici”) e di inviare messaggi che si autodistruggono in 5, 10 o 15 secondi (“Chat Ghost”).
Che cosa avete in programma per in programma per il futuro? Sono in arrivo novità? Quali sono i vostri obiettivi di business per il 2015?
La roadmap rilasci di WhichApp è molto ricca, contiamo di raggiungere e superare i 2 milioni di utenti attivi nel corso del 2015 e sempre nello stesso anno di rilasciare tante ricche novità, delle quali sveleremo i dettagli più avanti. Quello che possiamo preannunciare è che la condivisione con i propri amici raggiungerà un livello mai visto finora, facendo vivere agli utenti la “Together Experience”. Nel frattempo siamo in procinto di rilasciare anche la versione desktop e per Windows Phone.
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