Internet Governance Forum Italia 2014
“Internet non è un medium come un altro, ma qualcosa di straordinario, che non può essere ridotto. Ma può anche essere luogo di ingiustizie”. Con queste parole la Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini ha dato avvio ai lavori dell’Internet Governance Forum 2014, che si è tenuto a Roma a Montecitorio. Ma sono state le parole di Stefano Rodotà, Professore emerito di Diritto Civile, ad introdurre i lavori: “Parliamo abitualmente della necessità di considerare una dimensione globale in tema di Internet (…) e l’Europa, in questo senso, è la regione del mondo dove questi temi sono stati affrontati per primi nella dimensione delle regole. Il modello europeo è quello che sta guadagnando campo e questo rappresenta una grande responsabilità per le istituzioni europee”. Per Rodotà “è arrivato il momento di costituzionalizzare i diritti di tre miliardi di persone sul Web”.
Realizzato con la collaborazione dell’Agenzia per l’Italia Digitale, il Ministero per lo Sviluppo Economico, l’Intergruppo Parlamentare per l’innovazione tecnologica, la Regione Lazio, il CNR, l’Internet Society Italia, è la tappa italiana della Conferenza annuale internazionale “Internet Governance Forum” promossa dalle Nazioni Unite per discutere del governo mondiale della Rete, per la promozione di una nuova e migliore governance di Internet. Per Laura Boldrini “Servono principi sovranazionali” ma “la rete può essere anche un luogo di ingiustizie, dove i diritti dei cittadini si scontrano con lo strapotere di grandi soggetti economici. La mancanza di principi non equivale a libertà, al contrario; la mancanza di principi favorisce gli interessi dei più forti, se non gli abusi”. Ogni persona ha invece diritto a vedere garantita la propria libertà online e quindi servono principi applicabili in senso sovranazionale. Boldrini auspica, dunque, una mozione che impegni il Governo a portare questi principi in Europa e possibilmente nella sede delle Nazioni Unite. Occorre, in sintesi, elaborare principi e linee guida in tema di garanzie, diritti e doveri per l’uso di Internet, la tutela dei diritti dei “cittadini digitali” oltre che tutelare l’autonomia della Rete, affinché conservi il suo ruolo di motore dell’economia e dello sviluppo economico.
Sono stati convocati a dibattere su questo tema esperti in rappresentanza di tutti i portatori d’interesse chiamati in causa dalla Governance di Internet, dalla regolamentazione normativa di procedure; l’Internet Governance Forum Italia 2014 è stata, quindi, l’occasione per riflettere su libertà, uguaglianza, dignità e diversità delle persone. Si è parlato di diritto di accesso alla Rete, della sua neutralità e della tutela e dell’inviolabilità dei dati personali, di garanzie sulle piattaforme, di educazione e di sicurezza.
L’attuale fase di passaggio che stiamo vivendo nella governance di Internet segna, come sottolineano le parole del Ministro Maria Anna Madia, una “fase epocale”, una “rivoluzione” nel rapporto tra P.A. e cittadini, che “però è un processo che non possiamo calare dall’alto” ed è la “parte più importante della Riforma della P.A.”. Tutte le principali Riforme che hanno visto la PA protagonista nell’ultimo periodo si è voluto sottoporle, infatti, allo strumento della Consultazione Pubblica, per meglio tararle in funzione alle esigenze del cittadino. La Madia sottolinea come anche per l’anticorruzione e la trasparenza lo strumento tecnologico/digitale coadiuvi e semplifichi l’azione riformatrice, ritenendo che rappresenta “la più importante politica a costo zero del nostro governo, che permette di ridurre illegalità e sprechi”.