Soprassediamo! Franco & Ciccio Story
Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, meglio conosciuti come Franco e Ciccio, sono una delle più famose coppie del nostro cinema, non solo comico, dimenticate troppo in fretta (salvo le repliche di magazzino del digitale terrestre) e sottovalutate dalla critica cinematografica che, troppo spesso, li ha semplicemente relegati a margine.
Così per riequilibrare le cose, e rendere un po’ del merito che i due comici siculi ancora vantano a loro credito nei confronti di questo Paese, ci è voluta questa opera monstre firmata da Gordiano Lupi (Soprassediamo! Franco & Ciccio Story – Il cinema comico-parodistico di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, Ed. Il Foglio) con la collaborazione di Giacomo Di Nicolò e Matteo Mancini.
Franco e Ciccio, come molti di voi ricorderanno, sono due attori amati sì dal pubblico, ma disprezzati dalla critica per via della loro comicità parodistica. Il duo, nel corso della lunga carriera, non si è dedicato alle parodie per seguire una moda e garantirsi ingaggi sicuri, ma perché è così, su questo particolare filone artistico, mai rinnegato, che si è formato. Senza dimenticare che il nostro cinema ha conosciuto il genere grazie ad artisti immortali come Totò, Erminio Macario, Raimondo Vianello, Ugo Tognazzi e Walter Chiari. Ma è stato l’arrivo di Franco e Ciccio, come raccontano anche i miei genitori, nelle sale cinematografiche di paese, che ha fatto saltare il banco, sconvolgendo gli schemi della commedia fino ad allora prestabiliti, impostando il discorso parodistico in termini decisamente radicali. La critica cinematografica non li ha mai compresi e non ha risparmiato cattive recensioni alle loro pellicole, spesso soggette ad attacchi virulenti, ai limiti dell’offensivo, definendo la loro comicità stupida e volgare. Non bisogna dimenticare che l’epoca di Franco e Ciccio è quella dell’impegno politico, ereditata dal neorealismo, periodo che ha riservato poco spazio a chi ha voluto essere artista, seppur comico, senza pretese di intellettualismo e politichese, spinto solo dalla volontà del popolo cinematografico.
Soprassediamo! Franco & Ciccio Story (e qui una tiratina di orecchie ai responsabili è d’obbligo perché avrebbero potuto intitolare il volume come “La storia di Franco e Ciccio”, sicuri che i due avrebbero maggiormente apprezzato questa soluzione all’italiana) si rivela un tomo importante, non solo per la quantità delle pagine, 530 in tutto, ma anche per l’attenzione e la cura nella realizzazione. Infatti non mancano le informazioni essenziali, dalla filmografia alle locandine d’epoca, che accompagnano il corpo dominante dell’opera, cioè l’analisi appassionata e curiosa, film dopo film, propostaci da Lupi.
Possiamo dire che questo libro è un vero e proprio atto d’amore, come lo stesso autore ha più volte affermato ripetendo in diverse occasioni che l’opera in questione è dedicata alla figlia ed è proprio in questa particolare dedica che sta tutta la chiave di lettura del volume, che vuole tramandare la passione e la conoscenza per un certo cinema di genere alle nuove generazioni. Se questo Soprassediamo! non è l’opera definitiva dedicata a Franco e Ciccio, poco ci manca.