Alfano, venti mesi di Viminale

“Il 2014 è stato, per la sicurezza, un anno nel complesso positivo” queste le parole con cui Alfano sintetizza in chiusura della Conferenza stampa di fine anno del 2014 al Ministero dell’Interno la sua analisi del lavoro compiuto dalle Forze dell’Ordine e dal Ministero dell’Interno sinora da quando è sotto la sua guida dall’aprile 2013.

Il Ministro dell’interno ha affermato che in questo periodo si è visto garantito e tutelato il diritto dei cittadini italiani a vivere serenamente e con sicurezza nella propria città, si sono avuti successi contro la criminalità organizzata in termini di sequestri e confische, si è registrato un calo del 7,7% degli indici di delittuosità rispetto al 2013 del nostro Paese: sono stati 150mila in meno i delitti totali avvenuti in Italia rispetto al 2013, con un calo dell’11,7% degli omicidi, del 13% delle rapine e dell’1,1% dei furti. Per quanto  riguarda la criminalità organizzata le operazioni di polizia giudiziaria sono aumentate nel 2014 del 18,6% rispetto al 2013. Gli arresti sono stati più 5,5% rispetto allo scorso anno. Sul fronte dell’aggressione ai patrimoni criminali si è vista un valore di beni confiscati complessivo pari ad oltre 3 miliardi di euro e di beni sequestrati per oltre 8 miliardi. “Ancora – continua il Ministro – sono diminuiti gli omicidi contro le donne, che hanno registrato un 9,4 % in meno rispetto allo scorso anno”.

“Sul fronte della lotta alla droga il risultato è stato notevolissimo e tale da far capire quanto sia in crescita il fenomeno, si parla, infatti, di 150mila Kg, quindi 150 tonnellate, di sostanze stupefacenti o psicotrope sequestrate”, mentre la lotta alla contraffazione all’abusivismo commerciale ha visto un più 505% di merce sequestrata rispetto allo scorso anno. Si è registrata una riduzione degli episodi di violenza negli stadi unito a un aumento dei provvedimenti di DASPO: -12% di partite con feriti, -30% del numero dei feriti tra i tifosi ed è calato, contemporaneamente, anche il numero dei rappresentanti delle forze dell’ordine ferite nelle manifestazioni sportive. Molte volte, nel corso della conferenza stampa, Alfano ha sottolineato come il diritto alla salute e all’incolumità fisica di un uomo o di una donna che veste la divisa non siano inferiori rispetto al diritto a manifestare di chi partecipa alle manifestazioni. E, molte volte il Ministro, durante il suo incontro con la stampa, ha voluto esprimere il proprio ringraziamento alle Forze dell’Ordine per il presidio di legalità e sicurezza che costituiscono, per lo spirito di sacrificio e di abnegazione che sono “punti fermi per i nostri concittadini, elementi di fondamentale certezza perché ogni cittadino italiano, componendo tre cifre,  sa di poter trovare in voi un punto di affidamento sicuro”.

Sul versante delle sicurezza stradale si è avuta una riduzione del 5,8% del numero degli incidenti complessivo, con un calo del 2,8% degli incidenti mortali: “si deve continuare a lavorare per introdurre il reato di omicidio stradale. La società italiana è pronta ad accoglierlo”. Per quanto riguarda il tema immigrazione Alfano ha ricordato come l’anno appena trascorso sia stato particolarmente difficile: «L’Italia ha pagato il conto della guerra in Siria e dell’instabilità in Libia». Il risultato politico incassato, per il titolare del Viminale, è quello dell’Europa che «ora scende in mare»: per l’operazione Mare Nostrum, avviata dopo la tragedia di Lampedusa, il Paese ha speso 114 milioni di euro; l’operazione dell’U.E. Tritone «ci costerà 0 euro». L’analisi dei risultati raggiunti nel 2014 continua passando in rassegna l’attività del Ministero dell’Interno, spesso non valorizzata quanto meriterebbe, a sostegno dell’infanzia e degli anziani soprattutto al Sud per la quale sono stati progettati e studiati 364 “Piani di Riparto” e per la quale sono stati investiti 330 milioni di euro per gli anziani e 400 milioni per interventi a sostegno dell’infanzia.

Il ministro conclude tracciando gli obiettivi 2015: in primo luogo un disegno di legge contro il terrorismo internazionale che dovrebbe arrivare già nelle prossime settimane e che sarà la prima delle priorità in ordine cronologico a cui già si sta lavorando ogni giorno con attività di intelligence, di analisi e di studio. Contemporaneamente bisogna rafforzare la strumentazione normativa. Altra priorità, che sarà affrontata sempre con una legge, sarà la sicurezza urbana, per avere «città che abbiano nei centri e nelle periferie dei luoghi dove i cittadini possano vivere tranquillamente», occorrerà un incremento ulteriore dell’attività di lotta alla contraffazione e all’abusivismo commerciale e una Legge, che si ripromette di mettere allo studio e di proporre al Governo quanto prima sulla certezza della pena.

In un bilancio che è in gran parte positivo ci sono tuttavia delle zone d’ombra come la necessità di riorganizzare la “Agenzia nazionale dei beni confiscati” in modo da rendere più efficiente la gestione dei beni, più celere la loro attribuzione sia ad Enti locali che organizzazioni non profit “che saranno, poi, chiamati e gestirli nel campo della legalità”. E, non ultimo in ordine d’importanza, una più efficace gestione commissariale nei Comuni disciolti per infiltrazioni mafiose, in modo tale che su questi temi possa esserci un’azione più incisiva quando i Commissari designati cominceranno la loro azione di governo, cosa di cui si è parlato anche all’ultima Presentazione del Rapporto Semestrale della DIA a cui era presente anche il Presidente della Commissione Nazionale Antimafia.

Nel suo bilancio di fine anno sulla sicurezza Alfano non tralascia di evidenziare all’attenzione dei giornalisti l’attività dedicata alla prevenzione e al perseguimento dei cyber crime o dei possibili attacchi informatici alle infrastrutture critiche, ai furti delle identità elettroniche o a tutte le nuove esigenze e fattispecie da tutelare tipiche di un grande Paese democratico.

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