2015 Anno Europeo dello Sviluppo

Si svolgeranno il 9 gennaio a Riga, in Lettonia, le celebrazioni ufficiali per l’avvio dell’Anno europeo dello Sviluppo (EYD), in concomitanza con l’inizio del semestre lettone di presidenza del Consiglio dell’Unione europea. A presiedere la manifestazione sarà il primo ministro Laimdota Straujuma, insieme al presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker. L’evento vedrà la partecipazione di numerosi esperti nelle tematiche di sviluppo globale, che discuteranno in particolare sulla riduzione della povertà nel mondo, la tutela dei diritti di donne e bambini, la sostenibilità ambientale.

Quattro anni dopo l’adozione dell’ “Agenda for Change”, il progetto chiave della Commissione per riequilibrare i propri aiuti allo sviluppo verso le realtà più bisognose, il 2015 sembra il momento ideale per consentire a enti di beneficenza e stakeholders nazionali di riunirsi per osservare insieme gli obiettivi raggiunti finora, e focalizzarsi su cosa è ancora necessario fare. Nonostante l’evidente regressione economica degli ultimi anni, il supporto per gli aiuti ai paesi del mondo in gravi difficoltà resta molto alto nell’Unione: secondo un recente sondaggio dell’Eurobarometro, l’85% dei cittadini europei si dichiara favorevole a continuare il supporto dell’Europa ai paesi in via di sviluppo.

L’idea dell’istituzione dell’Anno europeo dello Sviluppo è nata non soltanto per far fronte alle sfide umanitarie che riempiono i titoli dei giornali, ma anche in relazione al contesto politico che verrà fuori nei prossimi mesi. Quest’anno infatti si concluderanno gli “Obiettivi di sviluppo del Millennio”, le otto strategie umanitarie che le Nazioni Unite si sono impegnate a raggiungere entro il 2015; in questo modo, l’Unione europea si sta ponendo come un’organizzazione decisa ad imporsi tra i leader mondiali nella gestione delle emergenze internazionali.

L’UE non aveva mai dedicato un intero anno al tema degli aiuti esterni al territorio comunitario, da quando nel 1983 era stata istituita la consuetudine degli anni tematici rivolti a una specifica area di intervento. La decisione di quest’anno potrebbe dunque essere l’opportunità di rivolgere il proprio messaggio a un pubblico globale molto più vasto, verso popoli del tutto ignari delle strategie europee sulla cooperazione internazionale.

Gli obiettivi ufficiali dell’Anno europeo dello sviluppo sono rivolti a varie aree d’azione: in primo luogo, informare i cittadini dell’Unione sullo stato della cooperazione allo sviluppo, in una collaborazione trasparente tra UE e stati membri; promuovere il coinvolgimento diretto e l’interesse attivo della popolazione nella formulazione e implementazione di politiche innovative per gli aiuti; aumentare la consapevolezza che le strategie europee di sviluppo apportano beneficio non soltanto ai territori supportati, ma anche alla vita quotidiana delle nazioni d’Europa. L’intento è di promuovere un sentimento di responsabilità collettiva e opportunità di cambiamento, in un mondo in crescente interdipendenza.

Gli eventi dell’EYD ruoteranno intorno a dodici tematiche, distribuite nel corso dei mesi del 2015: “L’Europa nel mondo”, “Istruzione”, “Donne e Ragazze”, “Salute”, “Pace e Sicurezza”, “Crescita sostenibile, lavoro e business”, “Bambini e gioventù”, “Aiuti umanitari”, “Demografia e migrazioni”, “Sicurezza alimentare”, “Sviluppo sostenibile e azioni sul clima”, “Diritti umani e governance”.

©Futuro Europa®

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