Italia-Svizzera, accordo su fisco e finanza
Il Governo italiano e quello svizzero stanno per siglare un Protocollo di modifica della Convezione che stabilisce per questi due Paesi nuove basi di cooperazione nelle questioni di politica fiscale e che consentirà, anche, di sviluppare e migliorare l’instaurarsi di un clima costruttivo per le relazioni bilaterali, particolarmente per quelle di tipo economico. Questo è quello che il Ministero dell’ Economia e delle Finanze (Mef) comunica in una nota ufficiale, in cui spiega gli obiettivi e i dettagli dell’Accordo fiscale raggiunto in questi giorni e che sarà firmato intorno alla metà di febbraio. Il fine del Protocollo, che sarà applicabile dopo l’entrata in vigore, a decorrere dalla data della firma, è quello di evitare le doppie imposizioni e la realizzazione di una roadmap. Entrambi i documenti dovrebbero essere siglati entro il prossimo 2 marzo, termine stabilito dalla normativa italiana per la regolarizzazione dei capitali detenuti all’estero (voluntary disclosure).
Il Mef sottolinea come l’accordo permetterà, principalmente, la realizzazione di quattro obiettivi: il miglioramento della Convenzione per evitare le doppie imposizioni tra Italia e Svizzera con l’adozione dello “Standard dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico” (OCSE), per lo scambio d’informazioni, in particolar modo quelle su richiesta; la realizzazione di sinergie con la legge sulla regolarizzazione spontanea dei capitali detenuti all’estero (voluntary disclosure), che consentiranno una più agevole regolarizzazione del passato per i contribuenti italiani, prima del passaggio allo scambio automatico di informazioni, sul quale sono impegnati entrambi i Paesi in sede multilaterale e che segnerà una svolta epocale a livello internazionale verso la trasparenza fiscale; il miglioramento delle relazioni fiscali tra Svizzera e Italia per i lavoratori frontalieri, salvaguardando sia i Comuni italiani oggi beneficiari del ritorno di valuta, sia il livello di tassazione complessivo per i lavoratori; l’abolizione o adeguamento agli standard internazionali dei regimi svizzeri di fiscalità privilegiata.
D’altro canto la roadmap, che sarà pubblicata contestualmente alla firma del Protocollo di modifica della Convenzione, contiene un chiaro impegno politico in merito a diversi punti delle relazioni bilaterali in ambito fiscale e finanziario.
In particolare: l’impegno dei due Paesi ad adottare in futuro lo standard multilaterale dell’OCSE; la regolarizzazione del passato (i contribuenti italiani che detengono un conto in Svizzera possono partecipare al programma italiano di autodenuncia (VDP) alle stesse condizioni di quelle applicate ad altri Paesi che non figurano sulle liste nere italiane. Entrambi gli Stati possono inoltrare domande raggruppate per identificare le persone che intendono dissimulare valori patrimoniali non dichiarati. In questo caso è applicato lo standard dell’OCSE e non può trattarsi di fishing expeditions) e scambio di informazioni a richiesta (in futuro lo standard dell’OCSE tra la Svizzera e l’Italia dovrà essere introdotto tramite una nuova base legale); entrambi gli Stati si impegneranno a migliorare la cooperazione transfrontaliera e l’accesso ai mercati finanziari; sia la Svizzera che l’Italia attueranno il perseguimento penale nei confronti di contribuenti nonché di istituti finanziari e dei loro impiegati: i contribuenti che partecipano al VDP beneficiano di una riduzione della pena (gli istituti finanziari e i loro collaboratori non sono di principio responsabili dei reati fiscali commessi dai loro clienti, del comportamento cooperativo degli istituti finanziari ai fini della regolarizzazione dei loro clienti si tiene conto positivamente); per Campione d’Italia: le autorità competenti proseguiranno a corto termine le discussioni finalizzate alla ricerca di soluzioni pragmatiche per singoli aspetti legati all’imposizione indiretta, mentre a lungo termine il dialogo porterà sulla ricerca di soluzioni concernenti le altre questioni fiscali e non fiscali.
Dopo anni di controversie, l’accordo tra la Svizzera e l’Italia pone delle nuove basi che permetteranno di rafforzare di migliorare le relazioni tra i due Stati e di sviluppare le relazioni economiche bilaterali in un clima costruttivo.