Chi vincerà tra Facebook@Work e LinkedIn?
Con una media di 1,32 miliardi di utenti attivi ogni mese (fonte: Facebook 2Q Results, giugno 2014) di cui 26 milioni solo in Italia (fonte: vincos.it), Facebook domina incontrastato la classifica dei social media. C’è però un territorio che prima di oggi è rimasto da sempre off-limits. Si tratta dell’ufficio, dove molte aziende vietano l’accesso e l’utilizzo del social network di Mark Zuckerberg. Per sopperire a questa mancanza, è finalmente nato Facebook@Work.
La versione professionale di Facebook fa subito pensare a LinkedIn. Come il suo competitor, l’obiettivo è consentire ad aziende e colleghi di fare networking. Oltre a questa funzionalità base, gli utenti possono utilizzare gruppi e messaggi per comunicare tra di loro, in ottica di business e knowledge sharing come alternativa allo spamming da ufficio (kill the mail), ma anche creati eventi per finalità aziendali e tenersi informati scorrendo il news feed. Tuttavia parlare di sosia di LinkedIn non è corretto. Dagli screenshot che circolano online sembrerebbe che Facebook@Work sia forse meno orientato alla ricerca di lavoro. È presente una sezione profilo, ma questa è evidentemente diversa dai canoni cui ci ha abituati LinkedIn, insomma più Facebook-like.
Lato sicurezza, Zuckerberg & Co. promettono che “le informazioni degli impiegati su Facebook@Work saranno al sicuro, protette, confidenziali e completamente separate da quelle del proprio profilo personale”. Come ulteriore misura a tutela della privacy aziendale, le informazioni condivise tra gli impiegati saranno accessibili esclusivamente alle persone della compagnia.
Permane però un problema di credibilità. Se dalla sua Facebook può vantare un altissimo tasso di penetrazione tra gli utenti, è anche vero che, nonostante la recente apertura al mondo lavorativo, questo social continua a essere associato nell’immaginario collettivo a una sfera prettamente ludica. Per contro, LinkedIn ha negli anni consolidato la sua reputazione diventando uno dei canali più autorevoli per la ricerca del lavoro e selezione del personale (lo consulta il 59% dei recruiter italiani contro il 19% di Facebook, secondo l’ultimo outlook Adecco in collaborazione con Università Cattolica di Milano). Sempre sul tema, secondo Mashable, LinkedIn si starebbe preparando al contrattacco con il lancio di due tool pensati per migliorare ulteriormente le connessioni tra dipendenti, azienda e colleghi sia internamente che verso l’esterno: si tratterebbe in particolare di un’integrazione del servizio InMail che permetterà di scrivere anche a chi non è presente sulla piattaforma e di uno strumento di targetizzazione dei contenuti verso gruppi di colleghi (feature utile ai fini del tanto annoverato team working).
Ricordiamo che Facebook@Work è disponibile sia in versione desktop che mobile (app per Android e iOS), ma per il momento utilizzabile solo da un ristretto numero di aziende partner. Mossa cauta per paura del “flop”?