Il Brasile verso un razionamento di luce e acqua

Mentre il governo brasiliano sta portando avanti il necessario, anche se impopolare, risanamento del bilancio dello Stato, nuovi pericoli si stanno profilando all’orizzonte del paese tropicale. Infatti, mentre l’abile e attento Ministro della fazenda (Ministero che in Brasile dirige le scelte economiche del Governo) aumenta il tasso di sconto al 12,25%, il più alto del mondo dopo quello russo, aumento che si aggiunge a quello della benzina e che ha suscitato molto scalpore di fronte alla notizia della caduta del prezzo del petrolio, un inatteso pericolo si è fortemente profilato ai brasiliani e alla sua economia. Il pericolo che nei prossimi mesi ci possa essere un razionamento dell’energia elettrica e dell’acqua in grandi città del paese, come San Paolo, Rio de Janeiro, Belo Horizonte.

Nel paese si sono sommati due dati, addirittura storici, l’estate più calda mai registrata e una siccità che non si vedeva da ottanta anni. I primi segnali si sono visti nella megalopoli di San Paolo, il grande bacino di Cantareira, che rifornisce di acqua la città, ha visto scendere continuamente le sue riserve fino al 5%. Poi, lunedì della scorsa settimana un gigantesco black out ha privato dell’energia elettrica dieci Stati più quello federale. Era dal 2001 che non si verificavano fenomeni di queste dimensioni. Il Governo si è affrettato a spiegare che si è trattato di un fenomeno eccezionale, data l’alta domanda di elettricità a causa delle alte temperature, a cui si è aggiunto un guasto.

Ma, mentre il governo dice queste cose, a Rio il Ministro dello Stato di Rio, André Correa, non scarta l’ipotesi che nei prossimi mesi si debba ricorrere al razionamento dell’acqua. Sabato il giornale “O Globo” ci dice che in San Paolo un milione e duecentomila cittadini sono senza acqua, da aprile l’acqua potrebbe mancare anche nello stato di Minas Gerais, specialmente nella sua capitale Belo Horizonte. Due giorni dopo aver affermato che “Dio è brasiliano” e che non c’è rischio di mancanza di energia elettrica, dopo il grande black out di lunedì 19, il ministro delle Miniere e dell’Energia, Eduardo Braga, ha ammesso in una dichiarazione la possibilità che il Governo adotti il razionamento o altre misure per ridurre i consumi elettrici. Braga ha detto anche che, se il volume dell’acqua nei grandi bacini scendesse al 10%, chiamato livello prudenziale, sarebbe necessario adottare misure forti.

Il ministro non ha spiegato quali possano essere queste misure forti, intanto il Brasile è tornato ad importare energia elettrica dall’Argentina. Gli esperti economici ricordano come gli  stati di San Paolo, Rio de Janeiro e Minas Gerais producano il 53% del PIL del Brasile. Gli esperti ricordano inoltre come l’economia del Brasile, secondo il FMI, sia cresciuta solo dello 0,1% e, per l’anno 2015, la previsione è di un magro 0,3%.

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