Dalle agenzie stampa
(AGENPARL) – Roma, 30 gen – QUIRINALE: SALATTO, E’ ANCORA IMMAGINABILE UN’UNITA’ DEI POPOLARI? – “Mattarella, alla quarta votazione, sarà eletto presidente della Repubblica con una manciata di voti in più di quelli previsti dal quorum. Berlusconi è stato sconfitto? Sembrerebbe di sì, ma non ne sono molto convinto. E se tutto stia avvenendo d’intesa per ricompattare il Pd e per mettere in difficoltà Area Popolare di Alfano e Casini? Il dubbio viene perché, se ci fosse una vera reazione allo sgarbo di Renzi, allora i popolari (Fi-Ncd-Udc) avrebbero dovuto presentare un loro candidato anziché annunciare le schede bianche anche alla quarta votazione.
Per ciò che ci riguarda come Popolari per l’Italia, bisogna capire se è ancora possibile immaginare un’unità tra tutti noi per essere realmente alternativi al Pd di Renzi. E’ ovvio che alla fine di questa ermetica vicenda faremo un appello a tutti coloro che si riconoscono nel PPE ma chiederemo anche, vista l’inaffidabilità del Premier nel mantenere rapporti di correttezza quantomeno con gli alleati di Governo, l’uscita dei nostri rappresentanti, siano essi ministri o sottosegretari, per riprendere un’azione nuova e più incisiva sulle scelte dell’esecutivo finora annunciate e non ancora realizzate.
Vogliamo anche mano libera sulla riforma elettorale, votata per carità di patria al Senato, ma certamente non rispondente alla nostra concezione di democrazia. Se non faremo tutto questo, l’esperienza dei popolari in Italia fallirà inesorabilmente.
Per quale ragione gli elettori non di sinistra dovrebbero votare Berlusconi o Alfano o noi e non piuttosto Salvini? L’Udc si è resa conto che quel che rimaneva della sua storia è stato assimilato completamente dall’Ncd grazie alla smodata ambizione di Pier Ferdinando Casini di voler salire sul colle? Un’ambizione che negli ultimi tempi lo ha portato, silenziosamente, a servire due padroni (Silvio e Matteo), ad assecondare la leadership di Alfano convinto di poter raggiungere il suo obiettivo.
Su tutto ciò i Popolari per l’Italia di Mario Mauro dovranno ragionare per salvare il salvabile, quantomeno per far sì che ‘tutto sia perduto, fuorché l’onore'”. Lo dichiara in una nota Potito Salatto, membro del bureau del PPE a Bruxelles.