Effetto Mattarella

Con 665 voti Sergio Mattarella è stato eletto Presidente della Repubblica. Nessuna sorpresa, la sua elezione era data ormai per certa ancora prima dell’inizio del quarto scrutinio di sabato. Il consenso, però, è stato largo: tutte le forze politiche, tranne Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia e M5S, hanno votato per il giudice costituzionale che sale al Quirinale, giurerà domani, e succede così al “doppio” Napolitano. Riservato, ex dc, palermitano, amante dei gatti e garante della Costituzione: sul nuovo Capo dello Stato si sa ormai quasi tutto. La scelta del dodicesimo inquilino del Quirinale, però, è in effetti un autentico capolavoro politico per Matteo Renzi.

Il premier ricompatta il suo partito, ignora – alla faccia del patto del Nazareno – Silvio Berlusconi, sfodera il nome forte solo dopo le tre votazioni che richiedevano i due terzi dei voti e fa litigare il centrodestra. Anzi, lo spezzetta ancora di più, annullandolo sotto il punto di vista elettorale. Il Nuovo Centrodestra prima fa un accordo con l’antico leader, l’ex Cav, ma poi Renzi alza la voce e allora si rimangia la parola: Alfano cambia idea e vira su Mattarella, pazienza se qualcuno nel gruppo non ci sta. Maurizio Sacconi si dimette da capogruppo di Ap (Ncd-Udc) al Senato, Barbara Saltamartini rinuncia al ruolo di portavoce del partito: “Ho deciso di votare scheda bianca, contrariamente a quanto farà il mio partito, per rispetto che ho delle istituzioni soprattutto nel momento dell’elezione del Presidente della Repubblica”, è il commento della deputata.

A proposito di schede bianche, in Forza Italia circa quaranta sono mancate all’appello. Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha inviato un telegramma di congratulazioni al neopresidente della Repubblica. Ma i conti nel suo partito non tornano. L’ordine di scuderia era quello di votare scheda bianca. Almeno 40-60 esponenti azzurri, però, nel segreto dell’urna hanno scritto il nome di Sergio Mattarella. I grandi elettori azzurri erano 142 e le schede bianche solo 105. Tra queste, come detto, bisogna contare anche qualche voto degli alfaniani dissidenti.

La Lega, intanto, continua a mantenere la sua posizione di opposizione, dura: “Non è il nostro presidente, oggi il centrodestra è morto”, ha detto il numero uno del Carroccio, Salvini. Il centrosinistra, invece, è più compatto che mai. La vittoria di Renzi nel PD è innegabile e praticamente totale. Bersani, Cuperlo, Fassina, la Bindi, tutti hanno votato compatti Mattarella, l’incubo dei 101 franchi tiratori di due anni fa è solo un ricordo sbiadito. Chi non dormirà sonni tranquilli per i prossimi tempi, invece, sarà il centrodestra. O quello che ne resta. Matteo Renzi ha in mano le chiavi del futuro.

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