La privacy e la Rete
28 gennaio Giornata Europea della protezione dei dati personali: “la Ue deve chiudere i negoziati per la Riforma della protezione dei dati personali entro il 2015, per una normativa più moderna ed affidabile”. E’ l’appello lanciato dalla Commissione Ue, che è al lavoro per l’approvazione del nuovo “Regolamento Privacy” entro quest’anno, per garantire ai Paesi Ue lo standard mondiale più elevato nella protezione dei dati personali. In Europa la Giornata della protezione dei dati si celebra sin dal 2007 ed è stato il Consiglio d’Europa a promuoverla, con il sostegno della Commissione Ue e di tutte le Autorità europee per la protezione dei dati personali, con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sui diritti legati alla tutela della riservatezza, della dignità della persona e delle libertà fondamentali.
L’Autorità Garante della Privacy in Italia, in occasione della Giornata europea della protezione dei dati personali, ha organizzato, presso l’Aula del Palazzo dei Gruppi Parlamentari a Roma, il convegno sul tema Il pianeta connesso, la nuova dimensione della Privacy. “È, in una parola, il pianeta connesso, nel quale si realizza compiutamente la continuità tra spazio fisico e spazio digitale, la nuova dimensione immateriale della nostra esistenza. Gli orizzonti che si aprono sono vastissimi e, per molti aspetti, ancora non del tutto noti e prevedibili”: queste le parole del Presidente dell’Autorità Garante della Privacy Antonello Soro nel suo intervento di apertura. “Si tratta di una riflessione sul futuro della privacy” – continua Soro – “una riflessione sulle possibilità e la necessità di accompagnare il progresso e l’innovazione con la tutela dei diritti fondamentali in una Società, quale la nostra in cui la continua evoluzione tecnologica modifica con enorme velocità le nostre abitudini quotidiane”.
Una riflessione, quindi, sulla nuova dimensione che sta assumendo la Privacy, sull’habitat digitale, sulle tecnologie indossabili e sull’Internet delle cose, come ad esempio l’utilizzo ad esempio degli orologi intelligenti, lo sviluppo della domotica sino alle città intelligenti, in cui anche gli oggetti di uso comune acquistano un’identità digitale e sono connessi tra loro e che pone nuove e stimolanti sfide sul tema tutela e trattamento dei dati personali.
Attualmente, nel nostro tipo di società, è possibile raccogliere e scambiare ininterrottamente una mole enorme di informazioni che sono a disposizione, il più delle volte senza alcun intervento attivo delle persone e siamo sempre noi stessi che, inconsapevolmente, inneschiamo il processo senza valutare le conseguenze legate alla scia di informazioni personali che ogni attività quotidiana compiuta lascia dietro di noi. Il Garante italiano per la Privacy ha toccato il tema del delicato rapporto tra protezione dei dati e tecnologia. “L’interazione automatica tra gli oggetti – ha spiegato Antonello Soro – permette una continua raccolta e condivisione di informazioni, senza alcuna consapevolezza” dei soggetti interessati. “I rischi – quindi – non riguardano soltanto la sicurezza dei dispositivi, ma anche quella di tutti i collegamenti di comunicazione e delle infrastrutture. Il bersaglio degli hacker sarà sempre più frequentemente questa rete di oggetti connessi”.
“Nella società digitale noi siamo i nostri dati”: da questa semplice considerazione bisogna partire per ricercare nuove e più efficaci forme di tutela delle nostre libertà. Questo è quanto emerge dal Convegno ed è per questo che è sempre più urgente la necessità di una normativa adeguata che possa garantire la sicurezza dello scambio di dati tra operatori del mercato e utenti. “L’ambizione delle Autorità di protezione dati è quella di ricercare un nuovo equilibrio tra fattibilità tecnica ed accettabilità giuridica, di incorporare la tutela dei diritti nelle tecnologie e di responsabilizzare i titolari spingendoli verso l’adozione di nuovi modelli organizzativi di gestione e di controllo dei dati” le parole di Soro. Occorre che le innovazioni, che sono indispensabili per semplificare la vita e migliorare l’ambiente che ci circonda siano governate per impedire che le esigenze del mercato e le logiche del profitto sottraggano i nostri spazi di intimità e di libertà e per evitare che i dati accumulati siano usati “contro di noi”.
“Ci attende una nuova stagione e una sfida ancora più complessa: la protezione dei dati che rappresenta la chiave attraverso la quale è possibile ricercare il più alto punto di equilibrio tra uomo e tecnica”. Poiché la Rete, ogni giorno di più, non è una realtà parallela, ma è lo spazio in cui si dispiega una parte sempre più importante della nostra vita, in cui vita reale e vita virtuale sono sempre più connesse. Stiamo assistendo ad una “rivoluzione digitale”, che, trasformando in dati porzioni sempre più rilevanti delle nostre esistenze, pone problemi nuovi per le nostre libertà.
Tutti gli attori istituzionali , ma anche media, associazioni di categoria, mondo del web, sono chiamati a misurarsi con le sfide di questa complessa fase di transizione e a individuare e promuovere “l’educazione della persona digitale”, una sorta di nuova educazione civica, rivolta a tutti i cittadini, agli operatori, agli utenti della Rete senza distinzione di età o di ruoli.