Il cibo a Pompei e nell’Italia antica
Asti – L’EXPO di Milano 2015 si avvia verso la sua prossima inaugurazione, tra scetticismo, critiche e polemiche; tuttavia molti sono gli eventi che fanno eco al tema del gusto e dell’alimentazione. Tra le tante iniziative segnaliamo Alle origini del gusto. Il cibo a Pompei e nell’Italia antica, mostra di interesse storico e didattico che si svolgerà ad Asti dal 7 Marzo al 5 Luglio presso Palazzo Mazzetti.
L’esposizione, curata da Adele Campanelli e Alessandro Mandolesi, parte dai ritrovamenti archeologici di sementi e cibi carbonizzati presso gli scavi di Pompei ed Ercolano, nonché dalle testimonianze che ci sono state tramandate con la scrittura, dalla antica cena di Trimalcione nel Satyricon di Petronio, alle abitudini alimentari descritte nel 1951 in Memorie di Adriano dalla scrittrice francese Marguerite Yourcenar.
La mostra, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e Fondazione Palazzo Mazzetti, si propone di ricostruire le radici storiche della cultura alimentare italiana e le sue evoluzioni nel tempo, mettendo in risalto anche le differenti tecnologie che negli anni sono state adoperate per la coltivazione, la cucina e la conservazione del cibo. L’evento, patrocinato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, insieme alla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta, non poteva essere collocato in una cornice più degna di una città di antichi natali come Asti.
La prima fondazione risale ai liguri che vi avevano edificato il loro villaggio, ma il nome Hasta Pompeia è di origini romane, come antiche sono le mura rinvenute nella parte settentrionale della città e nel centro cittadino, queste ultime di recente ritrovamento. Sarà anche possibile ammirare il decoro a mosaico del pavimento della sala da pranzo della domus romana di via Varrone, risalente alla seconda metà del I secolo d.C. e situata presso la porta urbica occidentale dove terminava il decumano massimo, oggi Corso Alfieri. Greci, Etruschi, Italici, ognuno di loro ha lasciato una traccia indelebile nel patrimonio agroalimentare italiano; tracce che hanno modificato sensibilmente il territorio nel tempo e stabilito uno scambio tra identità culturali differenti.
Il Comune di Asti con il patrocinio della Regione Piemonte e la collaborazione di Civita, al fine di coinvolgere i bambini delle scuole primarie ha disposto un vasto programma didattico arricchito da visite guidate condotte da operatori specializzati e laboratori impostati su diversi livelli di approfondimento.
Mentre gli adulti, con cadenza mensile, potranno partecipare ad una serie di conferenze dedicate ad alcuni aspetti dell’alimentazione nell’antichità̀, in particolare si parlerà di vino, di olivocoltura, dei reperti di Pompei e del cibo consacrato alle divinità.
La mostra, riprodotta nel catalogo edito da Marsilio, prosegue anche presso il bookshop di Palazzo Mazzetti dove è stato allestito un ricco comparto espositivo di opere nate dall’ispirazione di artisti contemporanei: il cantautore e pittore Roberto Amadè, l’orafo Simone Bordino, lo scultore Gian Genta, il designer e scultore Roberto Giannotti, la pittrice Paola Rattazzi e lo scultore Sergio Unia.
Oggi come allora il cibo è il principale aggregante sociale, per questo si è scelto di completare la mostra con un ricco itinerario di ristoranti convenzionati, laboratori di archeo-cucina e tanto altro ancora. Nato sotto il segno della mascotte Coco disegnata per l’occasione dall’artista livornese Luca Vinciguerra, il calendario di questi eventi verrà di volta in volta aggiornato attraverso i socialnetwork seguendo l’hashtag #originidelgusto e la pagina Facebook di Palazzo Mazzetti.