Dai Samurai a Mazinga
Treviso – Da sempre vissuta con un enfatizzato romanticismo, la cultura giapponese svela i suoi segreti al pubblico con l’esposizione Giappone. Dai Samurai a Mazinga con Hokusai, Hiroshige e Utamaro, inaugurata ad Ottobre scorso presso la Casa dei Carraresi. La mostra, che si concluderà il 31 Maggio (dopo una pausa nella giornata del 27 Febbraio per consentire la sostituzione di alcune delicatissime opere), conclude la rassegna dedicata all’Oriente voluta dalla Fondazione Cassamara e organizzata da Sigillum.
I curatori Adriano Màdaro e Francesco Morena propongono una collezione di oltre 500 opere di varia fattura risalenti al periodo che va dal XVII al XX secolo, collocate in ordine cronologico in un percorso tematico allestito dagli architetti Marco Sala e Giovanna Colombo. Gli organizzatori hanno scelto di raccontare la cultura giapponese partendo dal 1868, data in cui si pose fine alla dittatura shogun consegnando il potere all’imperatore Meiji, che aprì le porte all’Occidente svelando la millenaria cultura giapponese per secoli rimasta avvolta nel mistero. A partire da quella data il Giappone iniziò un nuovo corso fatto di commistioni con l’esterno sapientemente dosate, come solo il popolo creatore della Cerimonia de Tè ha saputo fare.
Aggirandosi per le sale di Cà dei Carraresi si potranno ammirare le antiche armi e le imponenti armature, le delicate ceramiche e porcellane, i rotoli dipinti e i colorati paraventi. Di grande pregio le stampe dell’Ukiyo-e, ossia le immagini del mondo fluttuante create dall’ingegno di Hokusai, Utamaro e Hiroshige; le mille sfumature delle Shunga, i disegni erotici la cui arte terminò con l’ingresso della fotografia. Le piccole Netsuke, sculture in avorio o legno; le maschere, i raffinati tessuti e preziosi Kimono.
Notevole apporto alla mostra è dato dall’inserimento di un’ampia documentazione, fumetti, fotografie e stralci di film di Akira Kurosawa, che illustrano in modo dettagliato la cultura e l’arte giapponese nel suo sviluppo. Entreremo nel vivo della cultura giapponese scoprendo nel dettaglio la rigida arte dei Samurai, la rigorosa educazione delle Geishe, la paziente Cerimonia del Tè, l’arte di coltivare Bonsai e delle composizioni floreali (Ikebana), la meravigliosa Festa della Fioritura dei Ciliegi (Hanami). Comprenderemo meglio la natura della recitazione spartana del teatro Nō che si differenzia da quella emotiva del teatro Kabuki caro alla borghesia.
Lo splendore e la bellezza della cultura giapponese fu così grande da essere apprezzato anche in Europa; influenzò, infatti, la corrente Impressionista ed Espressionista come si può notare dalle opere di Van Gogh e Monet. Tra i dipinti esposti, accanto a quelli di Hiroshige, sono state collocate le due copie fatte da Van Gogh provenienti dal Museo Van Gogh di Amsterdam.
Accanto all’arte classica simbolo della città nipponica, non potevano mancare la cultura delle Anime e dei Manga, popolari tra i giovani italiani negli anni Settanta e Novanta, affiancati dalle riproduzioni dei Robot più famosi della storia dei cartoni giapponesi: Mazinga Z, Goldrake e Jeeg Robot d’Acciaio.