ISTAT, buone notizie per l’Ambiente

Dall’Istat buone notizie per ambiente e green economy: secondo il Report Noi Italia 2015, appena pubblicato dall’Istituto nazionale di Statistica, aumenta infatti la quota di energia rinnovabile nel totale di quella consumata mentre per le emissioni inquinanti siamo in linea con gli obiettivi di Kyoto. Aumenta la raccolta differenziata. Si mantiene elevata l’estensione delle aree protette. E poi diminuiscono drasticamente i fertilizzanti impiegati in agricoltura mentre manteniamo il primato delle denominazioni di origine, quasi in risposta all’aumento della domanda di qualità agroalimentare in Europa e nel mondo. Il risultato è l’immagine di un Paese ‘green’, con le carte in regola per divulgare stili di vita più sani e principi di economia più giusti e per vendere i suoi prodotti di qualità sulla base di leadership culturale, autorevolezza e reputazione.

Ma ecco alcuni numeri citati nel report. Negli ultimi anni è cresciuto l’interesse dei consumatori europei e non solo per la qualità dei prodotti agroalimentari. L’appeal di questi prodotti è legato al territorio, e l’Italia, che dà al mondo un’immagine di sé tessuta su città d’arte, borghi storici, natura e campagne curate, può vantare il 19,3% della superficie nazionale protetto, tale è il numero di quelle comprese nella Rete Natura 2000 nel 2014: un dato che colloca l’Italia al di sopra della media Ue28, pari nel 2013 al 18,1% delle superfici.

In un Paese ad urbanizzazione diffusa come il nostro, anche la presenza di aree verdi all’interno degli abitati contribuisce a questa immagine: l’Istat ha registrato un aumento del verde urbano, che rappresenta il 2,7% del territorio dei comuni capoluogo di provincia, con una estensione complessiva di oltre 577 milioni di metri quadrati pari a 32,2 metri quadrati per abitante. Inoltre, quasi il 16% della superficie dei Comuni è inclusa in aree protette.

Ancora in materia di ambiente, secondo l’Istat continua ad aumentare la quota del consumo interno lordo di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili: il 33,7% nel 2013, con  un aumento di 6,8 punti percentuali rispetto al 2012. La riduzione di emissioni di gas serra poi è sensibile: dai 510 milioni di CO2 equivalente del 1990 ai circa 460 nel 2012, con una diminuzione di 5,4 punti percentuali nel solo periodo 2011 – 2012, quasi in linea con gli obiettivi del Kyoto. Ancora: risulta aumentata la raccolta differenziata, pari nel 2013 al 42,3 per cento del totale dei rifiuti urbani raccolti, con un aumento di 2,3 punti percentuali rispetto all’anno precedente.

Entrando a questo punto nel merito delle produzioni di qualità, l’Italia detiene il numero di certificazioni più elevato a livello comunitario con marchi di qualità, 261 registrati tra Dop, Igp e Stg  al 31 dicembre 2013. A sostenere il messaggio della certificazione della qualità agroalimentare italiana importante anche la drastica diminuzione dell’utilizzo di fertilizzanti in agricoltura, diminuito dal 2001 al 2013 di ben il 40 per cento. Altro messaggero di qualità, il numero di aziende agrituristiche italiane, che oggi sfiora le 21 mila unità, un terzo delle quali gestite da donne.

In materia di ambiente e green economy l’Italia’ è dunque in crescita, e su buone basi: quelle di un territorio vocato all’agricoltura di qualità e di tante tradizioni e iniziative locali capaci di trasformare tutto questo in prodotti enogastronomici ed in turismo ad alto valore aggiunto. Ma anche nell’unica alternativa possibile alle inequità della globalizzazione, perché difendere i prodotti tipici locali in un Paese rappresentativo come l’Italia significa combattere per il diritto al all’autoproduzione del cibo in ogni Paese del mondo. Per questo, a poco più di un mese dall’apertura di Expo 2015 – Nutrire il Pianeta, energia per la Vita, l’Italia è in grado di indicare con autorevolezza l’ ‘agenda del diritto al cibo’ necessaria per garantire il diritto alla vita di ogni persona e  popolo del mondo.

©Futuro Europa®

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