Buon compleanno PPP
Pier Paolo Pasolini nacque il 5 marzo del 1922. A distanza di quarant’anni dal suo omicidio – sembra ieri, invece una vita fa – a Bologna lo si celebra con il progetto Più moderno di ogni moderno. Pasolini a Bologna che inizierà a settembre. Un progetto definito speciale che indagherà sui tanti aspetti di un uomo dalla complessa e multiforme creatività. Già, però in questi giorni a ridosso del suo compleanno, ne avrebbe compiuti 93, ci saranno spettacoli, letture, saggi e assaggi, realizzati da vari operatori culturali.
Con questo si è voluto sottolineare la poliedrica figura di Pasolini, un moderno illuminato capace di ispirare le più diverse forme d’arte: performance, teatro, letture, danza, pittura, fotografia. “Una proliferazione quella di (e su) Pasolini che ci conferma quanto sia radicato nella cultura italiana, nelle sue viscere», ha dichiarato Roberto Chiesi, responsabile del Centro Studi Archivio Pier Paolo Pasolini (1200 volumi e materiali di ogni genere), inaugurato 11 anni fa grazie al lascito di Laura Betti.
«Eviteremo il lato puramente celebrativo», ha dichiarato ancora Chiesi, fra i più grandi studiosi dell’artista, «ma sfrutteremo quest’occasione per mostrare da un lato alcuni aspetti meno conosciuti del suo pensiero e della sua arte e dall’altra provare a spiegare i motivi per cui Pasolini è sempre più citato e presente negli scritti, articoli, libri e trasmissioni di oggi trasformando quindi in materia di riflessione gli eventi che stiamo organizzando».
Mi viene un pochino di nervosismo pensando alla misera via, traversa della via Trionfale a Roma, più periferia che mai, dedicata a Pasolini dal Comune di Roma. Una vera vergogna che però nessuno denuncia. Forse perché Pasolini è morto in modo scomodo e proprio qui, a Ostia, posto romano per eccellenza. Forse perché ancora certe sfere non hanno digerito che lui fosse un “frocio” in cerca di sollazzo, che il suo assassino lo abbia ucciso in modo sordido per una storia sordida di sesso sordido.
Forse. Certo è che quel 2 novembre del 1975 tutto per lui terminò in modo violento. Un personaggio che sembrava uscito da un suo libro, un certo Pino detto la Rana confessò di averlo ucciso. E i fatti furono raccontati e contestati. Si parlò a lungo della miseria delle indagini, del fatto che prove importanti fossero prese in considerazione dopo giorni. Sicuramente non c’erano varie trasmissioni come quarto grado, buco della serratura, chissà dove sarà e via dicendo (e di questo siamo grati al fato), e la teoria del complotto prese piede. Va comunque tenuto conto che da noi in Italia il complotto è automatico in ogni circostanza. Anche quando erutta l’Etna. Ma sicuramente all’epoca se ne occuparono giornalisti con i fiocchi, perfino Oriana Fallaci. E molti furono poco persuasi del risultato delle indagini.
Fatto sta che lui era morto. Un genio, un uomo fuori dal comune in ogni sua sfaccettatura. Forse troppo. Era troppo tutto. Per questo manca troppo, in questa miseria di menti e di geniali intuizioni, manca come mai. Buon compleanno PPP.