Quando la Storia si è fermata in una foto
Roma – “Il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di catturare, tre concetti che riassumono l’arte della fotografia”. Molto probabilmente il direttore de La Stampa Mario Calabresi aveva in mente questa frase di Helmut Newton quando ha deciso di riunire in un libro, A occhi aperti edito da Contrasto, le interviste e gli scatti di 10 illustri fotografi che in questi anni hanno raccontato importanti eventi della storia.
Come spesso accade quando si tratta di testimonianze storiche si cerca di portarle a conoscenza del vasto pubblico, così questo libro è diventato occasione per allestire la mostra A occhi aperti. Quando la Storia si è fermata in una foto, inaugurata il 21 Febbraio presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Sulla base delle indicazioni tratte dal testo di Calabresi, Alessandra Mauro e Lorenza Bravetta hanno curato l’allestimento degli spazi dell’AuditoriumExpo con gli scatti più significativi che gli stessi fotografi hanno indicato all’interno del libro. Noti per la loro capacità di raccontare in un solo scatto un ventaglio di emozioni che le parole da sole non sono in grado di trasmettere, Sebastiao Salgado, Alex Web, Paul Fusco, Josef Koudelka, Gabriele Basilico, Elliot Erwitt, Steve McCurry, Abbas, Don McCullin e Paolo Pellegrin, sono i dieci fotografi che il direttore de La Stampa ha reso protagonisti del suo libro e ora oggetto d’interesse del pubblico anche attraverso la mostra.
In una recente intervista, Mario Calabresi ha dichiarato che l’idea del libro è stata suggerita da una foto scattata da Alex Web nel 1979 a San Ysidro in California, ora simbolo della mostra, che ritrae lo sguardo di un uomo durante la sua cattura in un campo di fiori gialli. La curiosità tipica del giornalista ha spinto il direttore de La Stampa a realizzare le dieci interviste riunite nel libro, che completano le foto interpretandole e collocandole all’interno degli avvenimenti storici.
La mostra, che si concluderà il 10 Maggio, è stata realizzata con lo scopo di capire non solo il lavoro che precede lo scatto, ma anche affrontare i grandi temi storici alla luce degli attuali cambiamenti. Un omaggio al lavoro dei fotografi e al significato stesso del giornalismo, ovvero essere nelle situazioni, studiarle, analizzarle, capirle e spesso prevederle, come è stato per molti dei protagonisti di questa esposizione.
Dunque, il visitatore avrà l’opportunità di ammirare da vicino questi importanti scatti che hanno contribuito a scrivere nuove pagine di storia e, grazie alle interviste che li accompagnano, non solo sarà in grado di riflettere sul complesso quadro storico racchiuso dalle fotografie, ma anche apprezzare meglio il ruolo del fotografo in questo secolo.
Le curatrici dell’esposizione, con la collaborazione di Contrasto, hanno voluto corredare la mostra da un ciclo di lezioni tematiche con cadenza mensile (della durata di un’ora e mezzo l’una), dove le foto saranno studiate in quanto testimonianze storiche e reperti iconografici.