Italia delle Regioni

Entra nel vivo il “Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy” e l’attrazione degli investimenti in Italia, per le regioni si punta alla specializzazione produttiva dei singoli territori.   Valorizzare l’immagine del Made in Italy nel mondo. Ampliare il numero delle imprese, in particolare le Pmi, che operano sul mercato globale. Espandere le quote italiane del commercio internazionale che hanno visto la bilancia commerciale chiudersi l’anno scorso con un avanzo record di 42,9 miliardi di euro, il miglior risultato in Europa dopo la Germania. Sostenere le iniziative di attrazione degli investimenti esteri in Italia. Questi gli obiettivi del Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy e l’attrazione degli investimenti in Italia per il quale sono stati stanziati 260 milioni di euro ed è stato firmato un decreto di attuazione dal Ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi.

Da parte regionale si registra l’orientamento a promuovere soprattutto la specializzazione produttiva dei propri territori, nella ricerca di un quadro di riferimento unitario delle strategie nazionali, nel contributo fattivo ad una effettiva sinergia fra le iniziative d’internazionalizzazione, per elevare il livello di competitività del sistema Paese nel suo complesso. Un’attenzione particolare, inoltre, è riservata al tema dell’innovazione tecnologica, a partire dalle sinergie con i centri di ricerca di eccellenza operanti in alcune Regioni.

In particolare s’intende, a completamento di una maggiore integrazione in fase programmatica delle politiche rispettivamente perseguite a livello nazionale e locale, avviare una nuova metodologia d’intervento che consenta di identificare obiettivi prioritari differenziati per ciascuna regione o gruppi di regioni, determini progetti pilota per il raggiungimento di tali obiettivi e circoscriva alle corrispondenti attività l’interoperatività ed il cofinanziamento, con particolare attenzione per alcuni settori chiave quali: nautica, hi-tech, agrifood, aerospazio, meccanica; greentech.

Il piano è stato illustrato lo scorso 26 febbraio (nell’ambito della Cabina di Regia sull’Internazionalizzazione, svoltasi al Ministero dello sviluppo economico e co-presieduta dal Ministro Guidi e dal Ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni) dal Vice Ministro Carlo Calenda. Hanno partecipato il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e il Sottosegretario del Ministero dei Beni e delle Attività culturali Francesca Baracciu. Alla riunione è intervenuto in rappresentanza della Conferenza delle Regioni, il Presidente della Regione Marche, Gianmario Spacca. Erano presenti anche i vertici di Ice, Cdp, Simest, Confindustria, Unioncamere, Rete Imprese Italia, Abi e Alleanza Cooperative.

Nell’ambito della Cultura è on line sul sito del MiBACT il bando per la selezione della Capitale italiana della cultura per il 2016 e il 2017, iniziativa del Governo, nata sull’onda dello straordinario successo del processo di selezione della Capitale europea della cultura 2019. Le città che intendono candidarsi dovranno inviare entro il 31 marzo 2015 una domanda corredata da un primo dossier contenente il programma delle attività culturali. Entro il 30 aprile una giuria selezionerà un massimo di 10 progetti finalisti, che verranno chiamati a presentare un secondo, dettagliato e approfondito dossier di candidatura entro il 30 giugno.  Tra questi la giuria proporrà al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali due città Capitali italiane della cultura rispettivamente per il 2016 e il 2017, che godranno ciascuna di un finanziamento fino a un milione di euro per la realizzazione delle attività.  Nel 2015, in prima applicazione del provvedimento, il titolo è stato conferito ex aequo alle cinque finaliste del bando per la capitale europea della cultura 2019 – Lecce, Siena, Cagliari, Perugia-Assisi e Ravenna – per non disperdere l’impegno profuso nella candidatura.

Ricordiamo che il conferimento del titolo “Capitale Italiana della Cultura”, in linea con l’Azione UE “Capitale Europea della Cultura 2007-2019”, si propone i seguenti obiettivi:  1.stimolare una cultura della progettazione integrata e della pianificazione strategica;  2. sollecitare le città e i territori a considerare lo sviluppo culturale quale paradigma del proprio progresso economico e di una maggiore coesione sociale; 3.valorizzare i beni culturali e paesaggistici; 4. migliorare i servizi rivolti ai turisti;  5. sviluppare le Industrie culturali e creative;  6. favorire processi di rigenerazione e riqualificazione urbana.  Il titolo di “Capitale Italiana della Cultura” è conferito per la durata di un anno.

I principali criteri di selezione per il conferimento del titolo “Capitale Italiana della Cultura” possono riassumersi: a) nella coerenza del progetto con altre iniziative di valorizzazione del territorio ed il livello di coordinamento degli interventi proposti e loro sinergia; b) previsione di forme di co-finanziamento pubblico e privato; c) innovatività e capacità delle soluzioni proposte di fare uso delle nuove tecnologie, anche informatiche; d) capacità del progetto di incrementare l’attrattività turistica del territorio; e) capacità del progetto di favorire processi di  rigenerazione e riqualificazione urbana e di promozione dello sviluppo delle Industrie culturali e creative; f) realizzazione di opere e infrastrutture di pubblica utilità, destinate a permanere sul territorio a servizio della collettività.

“Le eccezionali energie mobilitate dalle città fino alla scelta di Matera 2019 – dichiara il Ministro dei beni e delle attività culturali, Dario Franceschini – hanno fatto capire quanto le comunità credano nella cultura come elemento determinate per lo sviluppo sociale, economico e civile del territorio. Mi auguro che molti Sindaci, con l’aiuto dell’Anci, raccolgano con entusiasmo questa sfida, destinata a stimolare una competizione virtuosa capace al contempo di creare opportunità e valorizzare il patrimonio materiale e immateriale delle comunità”.

“Esprimiamo soddisfazione – ha affermato il presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani Piero Fassino – per l’avvio della procedura di selezione delle Capitali italiane per la Cultura 2016 e 2017, che consentirà di far emergere il buon lavoro fatto dai Comuni per la valorizzazione del patrimonio e la promozione della Cultura, premiando l’innovazione e la capacità di coinvolgimento dei cittadini. L’Anci si impegna a diffondere il bando in modo da permettere al maggior numero possibile di Città di partecipare alla selezione”.

©Futuro Europa®

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