PPE, roadmap contro il terrorismo
In seguito ai recenti attacchi di Parigi e Copenhagen, l’Europa sembra nuovamente attanagliata nella morsa del terrorismo islamico, sperimentando un’atmosfera di insicurezza e paure diffuse che necessitano di un’azione tempestiva. Ad essere in gioco sono gli stessi valori, la democrazia e le libertà fondamentali dell’Europa. Nella lotta ai fenomeni della guerra jihadista, all’Unione europea spetta il compito di usare tutti gli strumenti forniti dallo stato di diritto, insieme a un coordinamento efficace dei paesi membri.
È proprio in quest’ottica che il gruppo PPE ha presentato un documento ufficiale con le linee guida per la lotta al terrorismo: una strategia univoca proposta durante la riunione dell’ufficio di presidenza del PPE a Toledo, in Spagna, lo scorso 6 marzo. All’evento ha preso parte il Primo Ministro spagnolo Mariano Rajoy, presidente del Partito Popolare nella penisola iberica.
Tale roadmap insiste su alcune priorità da attuare tempestivamente: ottimizzare la lotta al terrorismo tramite il tracciamento delle fonti di finanziamento usate dagli estremisti, nonché supportare le vittime del terrorismo che possono fornire informazioni utili al reperimento dei responsabili. Un altro aspetto da rinforzare è il coordinamento tra le autorità nazionali giudiziarie e di polizia.
Inoltre i popolari considerano cruciale una del tutto inedita cooperazione con le aziende che gestiscono i servizi di internet e social media, per ridurre al minimo la possibilità di accesso dei jihadisti a qualsiasi contenuto sul web. È evidente come in questi ultimi mesi, l’ISIS abbia utilizzato ad arte dei video diffusi in rete per accrescere mediaticamente la propria strategia del terrore.
Manfred Weber, presidente del Partito Popolare Europeo: «Ritengo necessario l’uso dei dati da parte delle nostre autorità: noi ad esempio siamo a favore di un sistema di registrazione dei passeggeri sui voli in area europea, vogliamo costruire un sistema autonomo di protezione dei dati, garantendo però allo stesso tempo sicurezza e privacy». Ma tra i punti chiave della strategia risalta anche l’obiettivo di de-radicalizzare e integrare gli individui cresciuti nella cultura islamista estrema, tramite il ricorso all’istruzione sui valori di libertà e democrazia vigenti in Europa.
Il gruppo PPE considera il terrorismo una minaccia globale, che necessita di essere gestita sia a livello nazionale che europeo. Tuttavia, secondo il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy, «un modo efficace per affrontare l’emergenza è quello di aprirsi al dialogo e alla cooperazione coi paesi musulmani, per rafforzare le loro strutture istituzionali e favorire una maggiore prosperità civile”. Si tratta di temi delicati, proposte sicuramente costruttive che però devono necessariamente fare i conti con una cultura, quella della jihad, che spesso cozza del tutto con i principi di uguaglianza e libertà propri della nostra Europa.