Interior design Italia
Milano diviene protagonista della stesura di un nuovo manifesto, quello della mostra inaugurata il 19 Febbraio Italia per Interni. Manifesto #2, giunta alla seconda edizione, organizzata dai curatori Luca Molinari e Alessandro Benetti presso SpazioFMG per l’Architettura. I protagonisti sono quattro giovani ma autorevoli studi di architettura, Labics di Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori, Davide Fabio Colaci Architetto, lgb architetti di Luciano Giorgi e Navone Associati, che sono stati chiamati per confrontare le loro idee sul interior design.
LABICS di Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori, studio di architettura e pianificazione urbana di Roma, con al suo attivo numerose realizzazioni tra cui Podere 43 (ristrutturazione e ampliamento di un casale in Toscana) e gli uffici di Italpromo & Libardi associati. Ha partecipato a numerosi concorsi di progettazione nazionali e internazionali e realizzato numerosi spazi interni per case, luoghi di lavoro e per il tempo libero. Dal 2003 segue i lavori per il Design concept e l’architettura di Obicà (progetto di ristorazione internazionale con sedi in tutto il mondo, di cui ha seguito tutte le fasi di realizzazione). La visione che offrono i suoi lavori risulta ampia e comprensiva delle differenti esigenze e contesti che compongono le città, sarà interessante osservare quali nuove proposte ha elaborato per l’occasione.
Davide Fabio Colaci Architetto, studio di progettazione con sede a Milano, ha al suo attivo la realizzazione di numerosi atelier per artisti e interni abitativi. Ha vinto il concorso Spaces Category per la Biennale Interieur di Kortrijik in Belgio e ha curato la mostra internazionale sul design del legno (WoodMood) inaugurata al London Design Festival e proseguita a New York e Milano. Oggi collabora come scenografo con il Teatro Arsenale e, oltre a svolgere l’attività di consulente, insegna progettazione d’interni presso la Scuola di Architettura e Società del Politecnico di Milano. La sua è una visione a 360° dell’abitare; crea e sperimenta sempre nuove soluzioni in linea con il cambiamento della società e del territorio.
Luciano Giorgi lgb architetti, aperto a Pavia dal 1996, diventa brand nel 2004 offrendo consulenze progetti rivolti al settore del commercio e del lusso per eventi, allestimenti e negozi. Ha partecipato a numerosi concorsi, attualmente collabora con Benetton ai loro spazi espositivi e dal 2011 offre le sue conoscenze come tutor alla NABA all’interno del master di interior design. Le sue proposte saranno certo all’insegna della ricercatezza e de lusso.
Navone Associati deve i suoi natali all’ufficio di immagine coordinata di Olivetti, facendo proprie queste esperienze le ha arricchite riadattandole alle esigenze della società attuale. Grazie alla forte connotazione comunicativa riesce a creare progetti innovativi e di qualità ciò gli ha garantito la possibilità di lavorare per le principali realtà industriali e istituzionali italiane (come FIAT, Ferrovie dello Stato, Lancia, Italdesign, Lavazza, Fondazione Fiera Milano, Ferretti Group, Riva, Gucci e Pirelli). I loro lavori sono concepiti per favorire al meglio il processo comunicativo, non solo tra le persone ma anche tra i vari ambienti.
La mostra, che si concluderà il 3 Aprile, ci svelerà quali sono le nuove tendenze dell’abitare, ma sarà anche occasione di verificare il progresso e le evoluzioni che questa arte ha attraversato nel corso degli anni grazie ad un’inedita selezione di fotografie di Paolo Rosselli che documentano il Cabanon di Le Corbusier, architetto di successo del XX secolo.
Secondo quanto dichiarato da Luca Molinari, questa mostra nasce dalla necessità di fare il punto della situazione nel vasto panorama dell’arredamento di interni e redigere una sorta di Manifesto che racchiuda le idee guida da applicare in fase di progettazione in questo campo. L’esigenza di rivolgersi a quattro illustri studi di architettura si deve al bisogno di favorire un’interazione e uno stimolo creativo nel proporre nuovi progetti, partendo dalle storie personali di ogni singolo architetto, riadattandole ad un uso più vasto, globale, che serva da spunto per continuare a produrre nuove idee e discussioni attorno all’arte di arredare.