UE, trasparenza e anticorruzione nel Semestre italiano

Transparency International Italia e Transparency International EU Office hanno presentato il 16 marzo all’Autorità Nazionale Anticorruzione, in collaborazione con ANAC e Consiglio Italiano del Movimento Europeo, la “valutazione score card” della Presidenza Italiana del Semestre Europeo in termini di trasparenza ed impegno sui temi anticorruzione: “Trasparenza e Anticorruzione nel Semestre Italiano: Il bilancio di Transparency International”.

Il risultato del Rapporto reso noto da Transparency International è  un giudizio nel complesso positivo. Le azioni e le decisioni della Presidenza Italiana stato oggetto di un monitoraggio continuo, da luglio a dicembre 2014, per tutta la durata, quindi, della Semestre di Presidenza, da parte di Tranparency International e di Transparency International EU Office. La “score card” valuta la trasparenza e la responsabilità della Presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea (Consiglio UE) e l’impegno nella lotta alla corruzione degli Stati membri del Consiglio UE. La valutazione è condotta sulle principali tematiche di volta in volta selezionate in tema anticorruzione durante ogni Presidenza. La Score card è composta di tre parti: la prima valuta la trasparenza nella fase di preparazione della Presidenza da parte del governo e degli uffici amministrativi del Paese che detiene il semestre di Presidenza in questione; la seconda parte esamina il livello di responsabilità dei soggetti istituzionali durante la Presidenza; la terza parte esamina in che misura abbia attribuito priorità a questioni chiave in tema di anticorruzione e i progressi fatti dagli Stati membri su tematiche precise nel Consiglio UE. La score card è frutto di un lavoro di ricerca e monitoraggio condotta da Transparency International EU Office e Transparency International Italia sul Semestre di Presidenza e l’attività del Consiglio.

Nel Semestre di Presidenza italiana, la Presidenza ha inserito nelle sue priorità, come Transparency International aveva indicato lo scorso luglio, il contrasto al riciclaggio di denaro, la trasparenza dei flussi finanziari, l’istituzione della Procura Europea (Eppo), la protezione degli interessi finanziari dell’Unione Europea, l’introduzione di misure per la trasparenza e l’anti riciclaggio nel trattato transatlantico sul commercio degli investimenti (Ttip). Anche se si sono riscontrate delle mancanze nella trasparenza delle spese e del budget della Presidenza italiana, comunque la comunicazione con i cittadini e gli stakeholder si è rivelata efficace ed efficiente, rendendoli partecipi dell’ “L’Agenda del Semestre” e raggiungendo gli obiettivi che ci si era prefissi. Sono stati utilizzati, dimostra l’analisi condotta,  metodi di comunicazione interattivi e dinamici e strumenti comunicativi orientati, specificatamente, a coinvolgere un target di giovani.

La “trasparenza aumenta la fiducia dei cittadini e l’efficienze delle istituzioni ed è l’anticamera dell’anticorruzione” questo è quanto dichiara il Presidente di Transparency International Italia Virginio Carnevali “e per questo – continua – Transparency International Italia insiste da anni per promuovere maggiore trasparenza in tutti i settori, poiché è fondamentale che i cittadini sappiano come vengono spese le proprie risorse.” “Per un semplice cittadino, è praticamente impossibile reperire le informazioni sulle spese della Presidenza e monitorare il budget ” dichiara Chiara Putatutro, coordinatrice del progetto per Transparency Internatioanl Italia “consultando solo il portale ufficiale”. Da qui il compiacimento per l’approvazione della Quarta Direttiva Antiriciclaggio che ha portato l’istituzione di registri centrali per i titolari effettivi di società per azioni e “trust” anche se gli Stati membri ne hanno limitato la registrazione alle aziende, soddisfacendo la richiesta di Transparency, quindi, solo parzialmente. I registri centralizzati saranno consultabili dalle autorità giudiziarie e governative, mentre sarà consentita una visione parziale delle informazioni al pubblico e a coloro che dimostreranno un interesse legittimo. Transparency, infatti,  come dichiara Carl Dolan, Direttore di Transparency International EU Office, “aveva chiesto al governo italiano e agli altri governi di andare oltre lo standard fissato dalla direttiva europea, garantendo un completo accesso al pubblico”.

L’aspetto positivo, tuttavia, che merita di essere evidenziato, è il risparmio di 25 milioni di Euro, a fronte della spesa complessiva di 30 milioni: dei 56-58 milioni previsti inizialmente ne avrebbe difatti spesi 30,  circa la metà dei soldi spesi dalle precedenti Presidenze della Grecia e della Lituania, che ammontano rispettivamente a 50 e 62 milioni di euro.  Anche sull’istituzione della “Procura Europea”, con la previsione di un campo di azione ampio nel perseguire i crimini transfrontalieri, la frode e il riciclaggio, il nostro Paese ha dimostrato un forte impegno. Tuttavia rimangono ancora alcune questioni da affrontare in merito all’indipendenza e alla responsabilità del Procuratore Ue. Ancora bloccata invece la Direttiva che riguarda la protezione degli interessi finanziari Ue, ferma a causa del mancato accordo su frode fiscale, in materia di IVA e appalti pubblici. L’Italia ha però  contribuito attivamente a rendere pubblico il mandato dei negoziati, anche se non è stata discussa la proposta, avanzata da Transparency, di includere nell’Accordo di Partenariato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti (TTIP) tra UE e USA, un capitolo dedicato esclusivamente all’anticorruzione.

La trasparenza dei conti e della spesa, comunque, risulta dalla “score card”  l’elemento più deficitario e la priorità più urgente da affrontare. “I cittadini è fondamentale che sappiano come sono spese le proprie risorse” come dice Carnevali  e questo è dimostrato, anche, dall’esame dei dati contenuti nel “position Paper” e da cui si evidenzia come i livelli di fiducia nelle istituzioni sia sceso dal 51% del 2013 al 43% del 2014 , mentre per sempre più intervistati la corruzione è considerata quasi un tutt’uno con la cultura economica dell’Italia (per il 49%). In ogni caso , aggiunge la Putaturo, “Ministero degli Affari Esteri e Presidenza del Consiglio dei Ministri hanno risposto in maniera tempestiva e dettagliata, più di altri Paesi,  alle richieste di accesso avanzate da Transparency”.

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