Marino-Zingaretti, elezioni subito

Basta fare un giro per la città  per accorgersi dello stato di abbandono in cui è ridotta la nostra Roma, capitale europea e dell’Italia, gestita dal sindaco Marino.

Ma non è tutto. Con quello che è successo con mafia capitale, con i problemi conseguenti all’iniziativa della magistratura nei confronti di autorevoli esponenti della Giunta comunale, con le dimissioni del Capo di gabinetto di Zingaretti, Maurizio Venafro, per le indagini in corso nella Regione Lazio in materia di appalti, sorge spontanea una drammatica domanda. Esiste ancora una supremazia morale della quale finora si è vantato il Pd romano e laziale? Cosa sarebbe successo se alla guida del Campidoglio o della Regione ci fosse stato qualcuno di segno politico diverso? La sicumera e indifferenza con le quali il Partito Democratico vive queste vicende di mancanza di trasparenza grazie al garantismo di sinistra a tutela dei propri uomini, può farci credere che in questo partito oggi esista davvero un’onestà  di fondo che lo legittima a essere la guida delle nostre istituzioni?

Siamo in presenza, in tutta Italia, di fatti illegali che superano le vicende di quella Tangentopoli che decapitò le forze democratiche del tempo. Forze che avevano come penosa scusante quella della necessità dei partiti di trovare risorse adeguate a combattere il Pci destinatario di finanziamenti occulti dall’Unione Sovietica. Oggi la corruzione è tutta a livello individuale, figlia di arricchimenti personali che nulla hanno a che fare con la politica.

Con questa carenza di autorevolezza che ne deriva, siamo davvero convinti di poter affrontare il Giubileo annunciato dal Santo Padre con animo sereno e con quel rigore morale che l’evento richiede da parte della classe dirigente che rappresenta il nostro territorio? Non basta quanto emerso nel Pd locale con il commissariamento dell’onorevole Orfini? E se le vicende che riguardano il Municipio di Ostia, dovessero estendersi in altri territori della capitale, potremmo continuare a far finta di niente? Marino, Zingaretti, prendetene atto prima che sia troppo tardi, anche per salvaguardare l’autorevolezza della vostra persona e soprattutto delle istituzioni che rappresentate.

Gli italiani e i romani sono stanchi di assistere a tanta ipocrisia aggravata dall’incapacità di governare e risolvere i reali problemi dei cittadini. Il mio è un consiglio amichevole. Mutatis mutandis, voi avreste chiesto immediate dimissioni. Noi siamo più moderati, ma certamente non succubi della vostra ingiustificata e offensiva arroganza. Vi domandiamo solo di indire nuove elezioni.

©Futuro Europa®

[NdR – L’autore dell’articolo è Vicepresidente nazionale dei Popolari per l’Italia e Membro del Bureau PPE a Bruxelles]

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