La Santa Sede ad Expo 2015
Città del Vaticano sarà presente ad “Expo 2015”, in programma a Milano dal 1 maggio al 31 ottobre, sul tema: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, come “Paese espositore”, con un proprio Padiglione. La presentazione ai media è prevista il prossimo 14 aprile in Sala stampa della Santa Sede.
Dal punto di vista logistico il Padiglione della Santa Sede è stato posto in posizione centrale, quasi un punto fermo intorno al quale ruotano le aree espositive delle varie nazioni. Visitando il Padiglione, fa sapere la Santa Sede, subito si noteranno due scritte, si tratta di due espressioni tratte dalla Bibbia: “non di solo pane vive l’uomo” e “dacci il nostro pane quotidiano”. Espressioni che altro non sono se non i due aspetti del simbolo del pane: da un lato la dimensione materiale, fisica e concreta, con i vari problemi sociali che comporta e, dall’altra parte, l’aspetto simbolico, di nutrimento interiore.
“Non di solo pane” è il tema che sarà sviluppato dalla Santa Sede ad Expo. Papa Francesco lo ha recentemente richiamato: «È uno scandalo che ci sia ancora fame e malnutrizione nel mondo! Non si tratta solo di rispondere ad emergenze immediate, ma di affrontare insieme, a tutti i livelli, un problema che interpella la nostra coscienza personale e sociale, per giungere ad una soluzione giusta e duratura. […] La sfida della fame e della malnutrizione non ha solo una dimensione economica o scientifica, che riguarda gli aspetti quantitativi e qualitativi della filiera alimentare, ma ha anche e soprattutto una dimensione etica ed antropologica. Educarci alla solidarietà significa allora educarci all’umanità: edificare una società che sia veramente umana vuol dire mettere al centro, sempre, la persona e la sua dignità, e mai svenderla alla logica del profitto».
«Rinunciare all’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria e agire anzitutto sulle cause strutturali della iniquità». È così, per il Papa, che si risolve alla radice il problema della fame nel mondo. Il primo antidoto, spiega nel suo videomessaggio per l’Incontro di 500 rappresentanti nazionali e internazionali: “Le Idee di Expo 2015 – verso la Carta di Milano” (7 febbraio scorso), consiste nell’avere «uno sguardo e un cuore orientati non ad un pragmatismo emergenziale che si rivela come proposta sempre provvisoria, ma ad un orientamento deciso nel risolvere le cause strutturali della povertà». «La radice di tutti i mali è l’iniquità», ha detto Francesco citando l’Evangelii gaudium: «No, a un’economia dell’esclusione e della iniquità. Questa economia uccide. Non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in borsa». La Terra, ha aggiunto, «non è un’eredità che ci hanno lasciato i nostri genitori, ma un prestito che ci fanno i nostri figli affinché la custodiamo e la facciamo andare avanti per restituirla a loro». La Terra, che «è generosa e non fa mancare nulla a chi la custodisce», è «madre per tutti e chiede rispetto e non violenza o peggio ancora arroganza da padroni. Dobbiamo riportarla migliorata ai nostri figli, custodita. L’atteggiamento della custodia non è un impegno esclusivo dei cristiani, riguarda tutti».
Il tema del cibo diviene, così, occasione di riflessione ed educazione sulla fede, la giustizia, la pace, i rapporti tra i popoli, l’economia e l’ecologia. Concetto di “nutrimento” che può essere considerato come il cuore della vita cristiana, un momento di crescita umana e spirituale, di relazione e solidarietà, aiuto e cura, lavoro e sviluppo. Il Padiglione è promosso, è stato realizzato e sarà gestito in collaborazione dal Pontificio Consiglio della Cultura, dalla Conferenza Episcopale Italiana, dalla Diocesi di Milano. “Un giardino da custodire”, “un cibo da condividere”, “un pasto che educa”, “un pane che rende presente Dio nel mondo”: questi sono gli ambiti attorno i quali si dipanerà la progettazione dei percorsi di riflessione previsti nel Padiglione della Santa Sede. Percorsi che saranno fruiti con strumenti di vario genere, linguaggi artistici dai più tradizionali ai più innovativi.
Il Padiglione di Expo 2015 della Santa Sede sarà circondato da altri Padiglioni che, in sua contrapposizione, intendono il nutrimento come elemento commerciale, fisico o culturale, quasi ad enfatizzare ancor più la sua valenza ideale e i contenuti spirituali da cui è animato, testimoniando l’intenzione della Chiesa di esprimere la sua posizione su temi delicati quali: l’organizzazione politica del pianeta, il futuro delle risorse, la pace e le tecnologie militari, la difesa di diritti sociali come ad esempio il lavoro ola trasformazione dei ruoli nella società.
Le Esposizioni Universali sono divenute sempre maggiormente, nel corso degli anni, luoghi di riflessione, di scoperta e di contemplazione metafisica della complessità del creato, mettendo in risalto questioni come l’armonia tra le diverse forme di vita o la necessità dello sviluppo di una convivenza tra i popoli sempre più strutturata. Il Vaticano, per queste ragioni, ha visto l’Expo come un’opportunità a cui non era possibile mancare, per essere presente, come soggetto attivo, portando il proprio contributo su questioni come: le modalità di abitare il pianeta e di preservarne il futuro, custodendone le sorti o di utilizzare il “linguaggio estetico”, con gli impareggiabili capolavori artistici in proprio possesso, o le più sofisticate tecnologie della comunicazione informatica e virtuale, per portare al mondo, ancora una volta, con strumenti innovativi il proprio messaggio culturale e spirituale.