Sicurezza stradale in Europa, nuove regole proposte dal PPE
Strade e autostrade d’Europa stanno diventando più sicure. Nonostante l’elevato numero di incidenti mortali che si registra ogni giorno, negli ultimi anni le percentuali hanno subito una costante diminuzione: secondo il nuovo rapporto dell’European Transport Safety Council (ETSC), dal 2004 al 2013 la mortalità autostradale nell’UE si è ridotta del 49%, con una diminuzione media dell’8% ogni anno.
Nel 2014 hanno perso la vita sulle strade 25.700 persone, mentre 200 mila hanno riportato ferite gravi. Se la media europea si attesta su 51 morti per milione di abitanti, l’Italia ne registra 52, avendo tuttavia migliorato rispetto all’anno precedente (58). I migliori in Europa in termini di sicurezza stradale sono la Svezia (28) e la Gran Bretagna (29), mentre la maglia nera spetta alla Romania (92).
Il gruppo del Partito Popolare Europeo sta facendo pressione per inserire nella legislazione europea nuove misure che contribuiscano a ridurre la percentuale degli incidenti, con l’avvio di tecnologie che ridurrebbero i decessi a meno di 20 mila l’anno entro il 2020. Si stima che oltre il 90% degli incidenti sia causato da un errore umano, motivo per cui l’utilizzo di strumenti intelligenti di assistenza alla guida potrebbe giocare un ruolo chiave. Già nel 2011 il gruppo PPE aveva sostenuto il nuovo programma di sicurezza stradale, che ha reso obbligatori i dispositivi sonori che invitano ad allacciare le cinture di sicurezza. Un altro sistema caldamente promosso dal gruppo è stato l’eCall, un dispositivo elettronico che effettua automaticamente una chiamata al numero di emergenza stradale in caso di incidente. Sarà obbligatorio in tutti i veicoli a partire dal 2018.
L’Eurodeputato del gruppo PPE Dieter-Lebrecht Koch, vice-presidente della Commissione parlamentare ai trasporti: «È necessario introdurre sistemi di assistenza alla guida nelle autovetture, così come è già stato fatto per i camion, includendo radar di distanza nonché dispositivi di frenata d’emergenza e di avviso di uscita di corsia. Queste disposizioni hanno delle buone chance di essere introdotte in autunno, per la revisione dell’omologazione».
In Italia, le statistiche indicano la Lombardia tra le regioni col più alto numero di vittime della strada. La coordinatrice regionale di Popolari per l’Italia, Maria Teresa Baldini, esprime la propria indignazione a riguardo e invita le autorità a responsabilizzare chi guida auto, moto e biciclette. «Il governo ha da poco approvato in Commissione trasporti importanti modifiche al codice della strada, ma anche gli amministratori locali devono intervenire».
Le cause di incidente mortale su strade e autostrade si fanno spesso risalire a fattori come la velocità eccessiva, la stanchezza e i colpi di sonno – soprattutto nel caso degli autotrasportatori – il consumo di alcol e droghe, e non da ultimo l’uso degli smartphone. L’aumento della tecnologia di assistenza alla guida, sia in forma di prevenzione che di segnalazione e soccorso, potrebbe salvare un sempre maggior numero di vite in tutta Europa.