(a)Social network

“Quando ti connetti ai social network, connetti anche la testa! Con i social network entri in contatto con gli altri, condividi idee ed emozioni, cerchi e trovi informazioni. Queste nuove forme di comunicazione offrono enormi opportunità, ma presentano anche dei rischi che è bene conoscere”. Questo afferma sull’home page del suo sito istituzionale, il Garante per la protezione dei dati personali.

Purtroppo questa saggia avvertenza si scontra con vari fattori, tutti promossi dalle umane emozioni. Su tutto la rabbia; la volontà di sfogarsi e rendere pubblica la propria rabbia partendo sempre dal presupposto di avere ragione. E di solito si ha torto. Altro fattore, l’arroganza spesso combinata con l’ignoranza. “Io so io e voi non siete un c….”  tuonava il Marchese del Grillo.

E allora leggiamo di mariti che minacciano la moglie e avvisano che a breve saranno guai e la poverina di solito muore di morte violenta. Oppure tutori dell’ordine (e qui ho difficoltà a tenere a bada i polpastrelli) che infieriscono su una situazione vergognosa, inneggiando ai fatti con manifesto orgoglio. Ma orgoglio di cosa? Mi sembra un po’ di rivedere vecchi film di guerra dove i vincitori sparavano alla nuca dei vinti con la soddisfazione di chi ha conquistato qualcosa di importante oltre all’inferno.

L’umanità è in un buco nero e non ne uscirà più; l’arroganza del sistema e della società ormai usa i social come un novello tazebao. Questo perché non pare vero a certe nullità avere un like o commenti su opinioni di cui se ne farebbe volentieri a meno. Se non ci fossero i social rimarrebbero solo chiacchiere da bar. Poi, dopo che si è scatenato un gran polverone, le scuse degli interessati sono quasi più patetiche. Nessuno che scriva: è quello che penso e basta. Comincia il tripudio di: avete equivocato il significato delle mie parole.

Ma ormai ne siamo tutti schiavi, a cominciare dai vertici del Governo. E’ andata avanti per mesi la famosa frase “Enrico stai sereno”. E poi con questi cinguettii sappiamo sempre l’opinione di tutti, come se questo fosse obbligatorio. Non sempre quello che pensiamo interessa al prossimo, meno che mai la produzione di menti poco illuminate

Ma non sono solo i pensieri a imperversare: Instagram ci delizia con le foto. E allora tripudio di tette e di culi delle varie quasi-famose, baci e abbracci con muscolosi giovanotti in odore di omosessualità. Ma anche questo uso del social fotografico genera situazioni strambe; come quella di  Baddie Winkle, nuova regina di quest’ultimo. La signora  ha 86 anni e il suo è tra gli account più seguiti. L’arzilla signora ha fatto il giro del web con le sue immagini e ha conquistato addirittura il ruolo da testimonial nella campagna del brand di abbigliamento streetwear Dimepiece LA. Il messaggio della comunicazione è molto potente: “non si è mai troppo vecchi per fare nulla”. Alla faccia dell’artrosi.

©Futuro Europa®

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