Export salumi, risultati 2014 positivi per l’Italia

Le esportazioni di salumi italiani chiudono brillantemente il periodo gennaio-settembre 2014; infatti, secondo dati Istat, le spedizioni di prodotti della nostra salumeria hanno toccato quota 112.043 tonnellate (+8,2%) per un corrispettivo di 917 milioni di euro (+7,5%). Un trend positivo e solido che si attesta sul 7%.

Hanno evidenziato buoni risultati tutti i principali prodotti, segno di un buon posizionamento dei salumi italiani sia in campo europeo che extraeuropeo; quest’ultimo rappresenta, ancora, solo il 20% dell’export in quantità e del 22% in valore, ma ultimamente ha segnato crescite percentualmente più sostenute rispetto agli scambi comunitari. Il settore ha un andamento migliore sia rispetto all’alimentare in generale (+3,2%) sia rispetto all’export complessivo del Paese (+1,5%).

A fronte di questa performance dell’export, le importazioni hanno mostrato un aumento, evidenziando un +15,3% in quantità per 37.006 tonnellate e un +11% in valore per 142,2 milioni di euro.  In questo caso, tuttavia, il dato appare influenzato da un errore nell’import di prosciutti cotti dal Regno Unito (che segnerebbe un improbabile +2.200% in quantità a fronte di una crescita a valore del 29,5%, per un prezzo medio inferiore a 50 centesimi al kg). Al netto del dato inglese la crescita dell’import si attesta all’11,1% anche in quantità. Il saldo commerciale del settore ha registrato comunque un incremento del 6,9% arrivando a 775 milioni di euro.

Per quanto riguarda l’export verso l’Unione Europea, nei primi nove mesi del 2014 le spedizioni sono salite a quota 89.906 tonnellate (+7,7%) per un valore di circa 712 milioni di euro, con una crescita del 4%. Sono aumentate le esportazioni verso la Germania con un +3% in quantità e +5,4% in valore, confermandosi la nostra prima partner commerciale. In calo, invece, verso la Francia che attesta un -3,2% in quantità ma un +1,6 % in valore. In crescita nel Regno Unito con un +5,6%  e un +8,7%, in Austria  con +12,1% in quantità e un +9,5% in valore per 53,2 milioni di euro.

Un andamento determinato, questo, dal deciso aumento di prosciutti crudi e speck. Interessante il dato della Croazia (5,2% in quantità e +27,6% in valore), che segnala un sicuro aumento del valore aggiunto delle spedizioni verso questo Paese. In aumento gli invii anche verso la Grecia (+2,7% in quantità e 2,4% in valore) e la Spagna (+3,6% e con un aumento dell’8,7% a valore). Buona crescita anche per gli invii di salumi verso la Svizzera (+4,3% in quantità e +6,6% in valore per poco più di 52 milioni di euro).

Per quanto riguarda i Paesi extraeuropei, dopo un parziale rallentamento nei primi mesi del 2014, per il manifestarsi delle conseguenze della crisi ucraina, decisive sono state, sempre ad inizio anno, le esportazioni verso gli Stati Uniti (+14,5%) per oltre 61 milioni di euro (+15,4%).  Un risultato, questo, che riflette un aumento generalizzato nella domanda dei nostri prodotti.
Si confermano in forte crescita anche le esportazioni verso Giappone (+27,2% per 26,5 milioni di euro, pari a un +17,5%), Canada (+17,3% e +14,5%) e Brasile (+9,7% e +12,7%) che sta tornando a essere un mercato quantitativamente interessante. Dopo i primi sei mesi piuttosto difficili il Libano recupera i livelli del 2013 con un + 1,3% in quantità e un +0,4% in  valore mentre cala Hong Kong in quantità (-6%, ma +7,4% in valore), a conferma la grande volatilità che contraddistingue questo mercato. Infine, il dato della Federazione Russa (-28,8% e -17,9%) è inevitabilmente destinato a peggiorare ulteriormente a causa dei blocchi all’import imposti da quel Paese e le tensioni commerciali legate alla crisi ucraina.

La salumeria Made in Italy si rivela, i dati lo confermano un modo chiarissimo, un settore trainante per le esportazioni dell’agroalimentare .

©Futuro Europa®

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