Hillary Clinton è davvero candidata invincibile?
Hillary Clinton si è lanciata nella corsa alle presidenziali: a Kristina Shake, la sua image maker, l’arduo compito di ricostruire la sua immagine un po’ appassita dopo trent’anni di politica.
Era il Febbraio del 2013 quando Michelle Obama, per promuovere “Let’s move”, la sua campagna contro l’obesità, partecipa alla trasmissione di Jimmy Fallon, un talk show molto seguito negli Stati Uniti dove si esibisce in una buffa danza a dimostrazione che anche le madri di famiglia potevano ballare. Il video diventa virale. Nessuno può dire con certezza se il girovita degli americani sia veramente diminuito dopo questa performance, ma sicuramente ha dato loro l’immagine di una Michelle Obama semplice, accessibile, divertente. Il contrario di una Jackie Kennedy con le perle al collo in qualsiasi situazione si trovasse. Kristina Shake era all’epoca la sua mentore e si dice abbia letteralmente reinventato Michelle Obama portando i suoi livelli di popolarità ben oltre quelli del Presidente. Ricordiamo che al suo arrivo alla Casa Bianca Michelle Obama appariva come un’intellettuale aggressiva che non provava che disprezzo per la politica. Poco a poco la Shake l’ha fatta posare per riviste molto femminili e amate come Better Homes & Gardens, l’ha fatta riprendere mentre curava il suo orticello e l’ha spedita a fare la spesa in incognito (o quasi visto che “per caso” sono state scattate dello foto) in un grande magazzino. E’ riuscita a trasformare una delle donne più famose al mondo in madre di famiglia “normale”, riuscendo in una perfetta alchimia di glamour (vedi le foto su Vogue o la partecipazione agli Oscar) e quotidianità.
Oggi Kristina Shake è stata assunta da un’altra donna potente. Il suo compito è riplasmare l’immagine di Hillary Clinton, candidata alle presidenziali del 2016. La sua missione è evitare il grande errore del 2008, quando i consiglieri dell’ex First Lady avevano messo in risalto il suo lato Margaret Thacher invece di insistere sul suo aspetto femminile, buffo e caldo apprezzato da chi la conosce molto bene. Risultato: è apparsa come un automa freddo. Ma reinventare Hillary Clinton è una sfida quasi impossibile. Dopo trent’anni di politica non è propriamente un “volto nuovo” e su di lei la gente ha opinioni molto decise: si ama o si odia. Come fare poi a fare di lei una donna semplice e normale, vicina ai problemi dell’americano medio, se da quando ha lasciato il Ministero degli Affari Esteri non ha fatto che presenziare conferenze a 200mial dollari l’una e frequenta con suo marito gli uomini più potenti del pianeta? Una cosa è certa, questa volta la si dovrebbe vedere partecipare in molte più manifestazioni a carattere quasi “intimo” che nei bagni di folla del 2008. Tra i suggerimenti che le hanno dato troviamo l’apparizione in programmi di cucina e discussioni sulle sue Asana yoga preferite. Ma tutto questo la renderebbe veramente più “umana”?
Sicuramente la Shake non è alla sua prima sfida, ha gestito per anni l’immagine di Maria Shiver, quando era sposata con Arnold Schwarzenegger, Governatore della California. E’ stata anche molto presa dalla lotta per il matrimonio gay in California con una campagna che dimostrava al grande pubblico che gli omosessuali erano coppie come le altre. Bisogna vedere ora se Hillary Clinton e la sua vecchia guardia lealista lasceranno a Kristina Shake abbastanza spazio per innovare e osare sul modello “Michelle Obama” per restituire smalto al marchio Clinton. Hillary intanto sembra essersi immersa pienamente nella conquista del cuore degli americani e diventare la prima donna ad entrare nella Casa Bianca a pieno titolo. Lunedì è partita per l’Iowa con il suo pulmino soprannominato “Scooby”, lasciandosi alle spalle l’immagine jet-set di ex First Lady, senatrice e Segretario di Stato. Poche ore prima di intraprendere questo lungo viaggio alla scoperta dell’America più profonda, la sessantasettenne candidata democratica a twittato una foto che la ritraeva con una famiglia della Pennsylvania incontrata ad una stazione di servizio: “On the road! Il pulmino carico e sulla strada per IA (Iowa). Incontrato una superfamiglia durante una sosta questo pomeriggio. Molte altre verranno – H-“. Sembrerebbe aver accolto i consigli della Shake. Sicuramente molti del suo staff sono rimasti più che sorpresi per la sua iniziativa molto… terrena.
E’ attraverso un video apparso sul suo sito hillaryclinton.com, su Facebook e Twitter che Hillary Clinton ha annunciato Domenica scorsa la sua seconda candidatura alle primarie Dem, dopo la sconfitta del 2008 contro Barack Obama. “Sono candidata alla presidenza”, dichiara sorridente, in una clip di più di due minuti, dove non appare che alla fine, dopo le testimonianze di americani della classe media, scelti ad hoc per illustrare la diversità dell’elettorato Democratico: una giovane madre di famiglia, una giovane coppia di colore, due fratelli ispanici, una coppia di uomini e una di donne, un operaio. Il tono della campagna è tutto in questo video, lontano dal definire un programma o una visione d’insieme. Se i commentatori apprezzano l’originalità del messaggio, si interrogano sulla sua efficacia. La gente vuole vedere il candidato e sentirlo parlare del suo programma, non subire per più di 90 secondi storie di sconosciuti. Sicuramente è un messaggio ottimista, interamente dedicato alla politica economica e sociale, senza una parola sull’estero, e si concentra sulle speranze della classe media dandogli una nota piuttosto populista. “Gli americani medi hanno bisogno di una fuoriclasse, io voglio essere quella fuoriclasse”, prosegue la Clinton, “mi lancio sul territorio per conquistare il vostro voto”. Questa piccola frase e la strategia del lancio hanno un obiettivo: mostrare quanto voglia sembrare cosciente del fatto che debba meritarsi l’investitura e non consideri nulla come acquisito, nonostante sia la grande favorita delle primarie, con i sondaggi che le danno il 60% delle preferenze. Fa bene: mai dare nulla per scontato, soprattutto in politica, soprattutto negli Stati Uniti.
Per dedicarsi pienamente alla campagna e soprattutto evitare qualsiasi tipo di conflitto d’interessi, Hillary Clinton ha dato le dimissioni dalla Fondazione Clinton, creata nel 2001 da suo marito Bill per fini caritatevoli e che aveva raggiunto nel 2013. Nessun democratico sembra oggi essere più conosciuto e apprezzato di Hillary. Se in molti si candideranno alle primarie, non sarà altro che per fare buona impressione ed essere reclutato nella stessa lista. Per ora nessun candidato allo stesso livello si è presentato, né il vice Presidente Joe Biden, né la senatrice Elisabeth Warren. Ma il Curriculum di Hillary Clinton è al tempo stesso la sua forza e il suo tallone d’Achille. La sua vita e indissolubilmente legata al potere: ex First Lady, senatrice, e capo della Diplomazia, ha incontrato decine di Presidenti, Primi Ministri, Re, manipolato crisi, dalla Libia alla Russia. Ma questa ricca esperienza si accompagna a molti errori, gaffe e scandali. Per i Repubblicani, le mancanze etiche e morali addossate ai Clinton squalificano Hillary, un tema che hanno rilanciato con la scoperta che aveva utilizzato una e mail privata, al posto di quella ufficiale, quando era a capo della Diplomazia americana. Lato repubblicano, la concorrenza è pesante. Tre i candidati che si sono dichiarati ufficialmente: Rand Paul, Ted Cruz e Marco Rubio. Non sono avversari di poco peso.