Un partito lacerato e non solo in Puglia
La mediazione fallisce. Il centrodestra in Puglia è diviso. Non si ricuce lo strappo tra Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto, di fatto separati in casa: da una parte l’ex presidente della Provincia, Francesco Schittulli, sostenuto dai fittiani, Ncd e Fratelli d’Italia, dall’altra la candidata “ufficiale” di Forza Italia, Adriana Poli Bortone.
Se non si tratta di una sconfitta annunciata, poco ci manca. Il vantaggio per il candidato Pd, l’ex sindaco di Bari, Michele Emiliano è grande: un centrodestra diviso e lacerato dalle lotte interne non può che facilitare la corsa democratica alla poltrona di governatore. “Confermata la candidatura della Poli Bortone alla presidenza della Regione Puglia”, ha detto il commissario regionale pugliese di FI, Luigi Vitali, al termine del vertice tra Berlusconi e i coordinatori delle regioni coinvolte nel voto. I motivi della scelta sono chiari “dopo che si è constatato che Schittulli invece di compattare il centrodestra lo ha spaccato”.
Parole che non lasciano spazio a nessuna alternativa. La settimana scorsa Schittulli aveva fatto trapelare un cauto ottimismo sull’eventualità di ricompattare le forze politiche di centrodestra attorno al suo nome. Tutto inutile, Forza Italia non vuole più sentire ragioni: “Siamo stati esclusi dalla coalizione in maniera arbitraria e offensiva”, ha proseguito Vitali. “Abbiamo così indicato un’altra candidatura che, finora, è stata accettata dalla Lega e dagli altri partiti cosiddetti minori”. FdI, però, non approva la scelta e anzi vorrebbe che la Poli Bortone ci ripensasse. “Ognuno fa le sue scelte – ha concluso Vitali – e sembra che FdI non voglia aderire a questa candidatura, la cosa ci dispiace ma FdI è l’ultimo dei responsabili di questa vicenda perché i primi si chiamano Schittulli e Fitto”.
Giorgia Meloni ha scritto una lettera formale all’ex senatrice per chiederle un passo indietro: “La presente è per rivolgerti formale richiesta di rinuncia ufficiale alla candidatura a Presidente per una coalizione diversa da quella individuata dal movimento”. Una missiva che, con ogni probabilità, resterà inascoltata. Anche perché la Poli Bortone ha commentato così la sua candidatura con Forza Italia: “In Puglia so che la battaglia è difficile ma ce la metteremo tutta”. Insomma il clima tra gli azzurri è tutt’altro che primaverile. Resta, piuttosto, arroventato. A testimoniarlo anche la lite tra Berlusconi e Denis Verdini sul caso Toscana. L’ex Cav non ha ceduto alla richiesta di candidare l’uomo designato da Verdini, Tommaso Villa, ma non ha nemmeno scelto l’uomo caldeggiato dal cerchio magico, Massimo Mallegni. Il nome che correrà per la presidenza toscana dovrebbe essere Stefano Mugnai.
“Non vedi che ci siamo isolati?”. Il confronto con Denis Verdini si è poi allargato a tutti gli errori commessi dal leader azzurro: “E’ assurdo non votare le riforme che abbiamo scritto insieme”, ma anche sul caso Puglia. Forza Italia si prepara ad incassare il peggior risultato elettorale degli ultimi anni, alcuni sondaggi non le attribuiscono più del 10 per cento. Il partito è lacerto da scontri e defezioni, manca ormai una guida forte come negli anni passati. La resa dei conti è rimandata al dopo Regionali. Silvio vorrà azzerare e ripartire da capo, ma senza chi lo ha contrastato negli ultimi mesi. E magari anche senza il peso della Severino. Il suo primo viaggio all’estero, infatti, è in programma a Strasburgo proprio per seguire l’esito del ricorso contro la sua esclusione dalle cariche pubbliche.