Italia delle Regioni

Nel malessere generale, i sindaci restano l’istituzione più vicina ai cittadini. E’ questa la posizione espressa recentemente dal segretario generale dell’Associazione dei Comuni Italiani,   Veronica Nicotra. Una classe dirigente locale c’è ed è vitale, lavora con entusiasmo a testa bassa anche guardando lontano per costruire il futuro e il benessere delle proprie città.

C’è da investire e dare piena fiducia ai sindaci, che oggi sempre di più vivono di concretezza e responsabilità e si misurano, quotidianamente ed umilmente, con la realtà, i limiti dei propri poteri e delle proprie risorse, guardando negli occhi i cittadini, le categorie sociali ed economiche,  toccandone con mano i bisogni e cercando sempre le soluzioni possibili. Sono i sindaci che per far fronte alla riduzione di risorse, nel piccolo e nel grande, anche con il proprio sacrificio personale, cercano soluzioni pur di non ridurre i servizi e ci mettono la faccia quando devono chiedere ai cittadini, cercando di fare le scelte più eque, pur in spazi di autonomia ridotti. Il dato più evidente che campeggia nella presentazione del sondaggio del Sole 24 Ore – prosegue Veronica Nicotra dell’ANCI –  e che è giusto sottolineare, è la crescita del consenso dei cittadini verso la figura del sindaco. E sappiamo bene che così non è per altre figure istituzionali.

La stragrande maggioranza dei sindaci ha un riscontro più che positivo sul proprio operato  ed è un fattore non scontato in una fase politica ed istituzionale caratterizzata da profondi segnali di malessere, in cui anche i sindaci subiscono rappresentazioni non corrette o che puntano a stigmatizzare solo i casi di cattiva gestione,  raccontando poco o in modo inadeguato il tanto di buono e di bello avviene nella vita quotidiana dei Comuni e quanto di straordinario i sindaci fanno per rendere attrattive e competitive le proprie città.

Una classe dirigente di sindaci che ha saputo rinnovarsi, forte di un sistema di elezione diretta che garantisce governabilità, alternanza e la possibilità di realizzare il programma di mandato, un sistema che speriamo sia esteso al livello nazionale. Il sondaggio evidenzia poi un trend in crescita di consenso e apprezzamento che sta a significare che, come è già avvenuto in passato, i sindaci interpretano al meglio e prima ciò che la gente chiede, vuole dalla politica e premia: essere un punto di riferimento presente e costante, essere uno di loro fra la gente, spendersi e sfidarsi, assumersi rischi e responsabilità, scegliere e decidere senza troppi tentennamenti, sapere essere elemento di coesione fra le forze vive e del territorio, essere volano per la competitività, occuparsi con generosità dei molteplici aspetti della vita della città con competenza e flessibilità, avere consapevolezza che i Comuni con i propri territori sono competitori non solo tra loro, ma anche a livello europeo e mondiale. Infine, il sondaggio premia anche chi lasciando posizioni molto comode, ha deciso di guidare grandi città, credendo nell’altezza della sfida e nell’importanza dell’Istituzione e dando forza e robustezza ad una classe di sindaci che sta dimostrando anche di saper rinnovare metodi, stili, comportamenti, assumendo sulle proprie spalle il peso anche di obiettivi istituzionali strategici come quelli delle Città metropolitane.   Dare fiducia ai sindaci, quanto e di più ne ricevono dai cittadini, è ciò che chiedono ogni giorno i primi cittadini alle altre Istituzioni, persuasi che anche attraverso questo si riannoda il legame tra i cittadini e la buona politica.

Sempre sul fronte dell’Associazione dei Comuni italiani le dichiarazioni del presidente Piero Fassino: “Registriamo con soddisfazione l’accoglimento, da parte del Senato, della risoluzione relativa al documento di Economia e finanza presentata ieri dalla maggioranza nell’auspicio che si trovi, al contempo, il modo per ovviare ad alcune criticità che ricadono sul sistema degli enti locali e che ancora non hanno trovato adeguata soluzione’’. Fassino sottolinea:  ‘’In particolare, accogliamo con favore l’impegno che la risoluzione affida al Governo riguardo la salvaguardia, nell’ambito delle previste riduzioni di spesa, della qualità dei servizi e dei sistemi di protezione sociale a livello locale, nonché’ l’accoglimento delle istanze più volte espresse dall’ANCI riguardanti la necessità di garantire agli enti locali una reale autonomia, continuando il percorso per il superamento del Patto di stabilità interno, limitandosi ad indicare gli obiettivi di finanza pubblica e lasciando alla responsabilità degli enti le decisioni sulle modalità per raggiungerli’’.

“Nell’ambito dell’impegno a definire un nuovo assetto della finanza locale fondato su semplicità e chiarezza – prosegue Fassino – non possiamo che condividere l’obiettivo di giungere entro breve ad una definitiva revisione del sistema di tassazione locale sugli immobili in un’ottica di semplificazione, certezza sulle entrate per i Comuni e revisione delle norme sull’Imu sui terreni agricoli, estendendo le esenzioni alle aree svantaggiate e tenendo conto dell’effettiva redditività dei terreni’’. ‘’Di particolare rilevanza – aggiunge poi il presidente dell’ANCI – l’impegno a realizzare in tempi brevi la revisione delle norme sugli appalti pubblici e a destinare maggiori risorse a favore degli interventi sull’edilizia scolastica, sulla messa in sicurezza dei territori e sul contrasto al dissesto idrogeologico’’.   Restano invece, secondo Fassino, ‘’misure altrettanto indispensabili per il comparto e che al momento non hanno trovato modo di essere tradotte in modo definitivo: siamo certi che già nei prossimi giorni le questioni urgenti poste dall’ANCI troveranno traduzione normativa con un apposito provvedimento’’.

©Futuro Europa®

Condividi
precedente

Italicum alla prova della Camera

successivo

Comunicazione in Italia, il Rapporto CENSIS

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *