Mario Mauro (PpI): Italicum, premio di maggioranza smisurato ripropone stessi profili di incostituzionalità del Porcellum
“L’Italicum è una legge profondamente sbagliata che riduce gli spazi di libertà e democrazia nel nostro Paese, ma soprattutto determina uno squilibrio nel rapporto tra potere esecutivo e potere legislativo”. Lo dice in una nota il presidente dei Popolari per l’Italia Mario Mauro a proposito della legge elettorale all’esame della Camera, a pochi giorni della direzione del suo partito convocata per lunedì prossimo.
“Non c’è peraltro differenza fra il Porcellum e l’Italicum, se non quella – aggiunge Mauro – che consiste in un nuovo un intervento legislativo sempre più spregiudicato e arrogante, volto esclusivamente a rafforzare i poteri della minoranza vincitrice delle elezioni. Un’operazione che ha il solo scopo di liberare la stessa ‘pseudomaggioranza’ dai controlli politici e parlamentari del sistema democratico. L’Italicum è semplicemente una ‘evoluzione della specie’ del Porcellum, che ne ripropone le stesse logiche, nello smaccato tentativo di aggirare i rilievi espressi dalla Corte costituzionale”.
“In astratto la nuova legge prevede un doppio turno elettorale, con un ballottaggio al quale hanno accesso le due liste più votate, per assicurare alla vincitrice il premio di maggioranza e i fatidici 340 seggi. Tuttavia, e questo è il vero scandalo, l’accesso al ballottaggio non è vincolato a né ad una soglia minima di voti, né al quorum di partecipazione registrato alle elezioni. In questo modo si produce la stessa conseguenza del Porcellum, ovvero l’assegnazione di un premio di maggioranza potenzialmente illimitato. Nel migliore dei casi – sottolinea Mauro – consisterebbe in un bonus di seggi in più equivalente al 15% dei voti, se assegnato al primo turno, ma che potrebbe equivalere anche al 25-30% di differenza rispetto al primo turno in caso di vittoria al ballottaggio “.
“Proprio una tale eventualità era stata contestata dalla Consulta in occasione del giudizio sul Porcellum. La Corte aveva sottolineato la necessità ‘di una ragionevole soglia di voti minima per competere all’assegnazione del premio’, in modo da evitare un’alterazione del circuito democratico e la violazione del principio di eguaglianza di voto fra gli elettori. Le giuste esigenze di governabilità e di stabilità dell’esecutivo, infatti, non possono prevalere sugli altri interessi costituzionali, sino stravolgere così violentemente la composizione della rappresentanza democratica”.
“D’altra parte le modifiche introdotte dall’Italicum sui meccanismi elettorali del Porcellum sono semplici espedienti, che consentono di aggirare formalmente i rilievi della Consulta, ma non fanno che esasperare le storture della vecchia legge elettorale. Infatti il primo turno, nell’attuale quadro politico chiaramente tripolare, non potrà mai portare nessun partito alla soglia minima del 40%. A quel punto – conclude Mauro – attraverso l’espediente del ballottaggio, proprio come avveniva col Porcellum, si consentirà sciaguratamente di ripristinare il precedente assetto bipolare e di trasformare la minoranza politica più votata nella forza parlamentare di maggioranza assoluta. Se non è democratura questa…”.