Mipaaf a sostegno del latte italiano
Per affrontare la fine del regime delle quote latte il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha messo a punto alcune azioni strategiche per il comparto lattiero caseario. Il Piano straordinario poggia su due pilastri fondamentali, in primis dare una risposta immediata ai 35mila allevatori italiani nei primi mesi a ridosso della cessazione del regime delle quote latte ed in secondo luogo provvedere ad un immediato riordino delle relazioni commerciali nella filiera.
I principali interventi riguardano il Fondo latte di qualità, istituito con la Legge di stabilità del 2015, l’introduzione del logo “100% latte italiano”, l’intervento sui rapporti filiera ed interprofessione, avviare un duro contrasto alle pratiche di mercato sleali in collaborazione con l’Antitrust, incentivare la promozione e l’educazione alimentare con il latte nelle scuole a partire dal 2016, sostenere l’export e tutelare dalla contraffazione i grandi formaggi DOP. Con la Legge di stabilità è stato istituito un Fondo Latte di qualità per gli investimenti nel settore lattiero caseario attraverso il sostegno alla produzione, con una dotazione finanziaria di 108 milioni di euro nel triennio 2015-2017.
Gli obiettivi riguardano l’incremento della longevità, il miglioramento degli aspetti relativi al benessere animale, lo studio della resistenza genetica alle malattie, il rafforzamento della sicurezza alimentare e la riduzione dei trattamenti antibiotici. Agli allevamenti e alle imprese che aderiscono al piano verrà concesso un contributo per gli investimenti fino a un massimo di 15.000 euro per le aziende agricole e ad un massimo di 200.000 euro per quelle aziende che oltre alla produzione primaria, operano nella trasformazione e nella commercializzazione.
Il nuovo logo “Latte 100% italiano” è un marchio preciso per indicare la zona di mungitura del latte fresco con un’informazione semplice e ben identificabile da parte del consumatore. Sarà utilizzabile anche per il latte UHT italiano e potrà essere privato e facoltativo, e sembra aver già trovato il favore delle aziende lattiere e dei rappresentati della grande distribuzione.
Si è già al lavoro per introdurre un meccanismo d’interprofessione in cui siano regolati gli ambiti d’intervento e le modalità di partecipazione e funzionamento. La mancanza dell’interprofessione, infatti, rappresenta uno dei punti critici del sistema lattiero italiano. Bisogna riordinare le relazioni commerciali nel settore del latte, attraverso l’adeguamento della normativa interna a quella europea in materia di organizzazioni interprofessionali.
Per il rafforzamento dell’equilibrio nelle relazioni contrattuali, si prevede un intervento con norme più restringenti per l’attuazione dell’obbligo della forma scritta, con la previsione espressa di una durata minima di un anno e la previsione di un monitoraggio dei costi di produzione. Il Mipaaf, infatti, provvederà a un monitoraggio periodico sull’andamento dei costi medi di produzione, dei prezzi dei prodotti pagati ai produttori agricoli e dei prezzi dei prodotti praticati al consumatore.
Laddove si riscontrassero delle pratiche sleali verranno attivate le dovute segnalazioni all’Autorità garante per il mercato e la concorrenza. Il Ministero delle politiche agricole quindi rafforzerà l’applicazione dell’art. 62 legge 27/2012 che prevede l’obbligo di pagamento a 30 giorni dei prodotti agroalimentari deperibili, in modo da poter tutelare gli allevatori. Si sta provvedendo, anche, ad incentivare la promozione e l’educazione alimentare con la creazione del progetto “Latte nelle scuole” attivo dal 2016 e che coinvolgerà 1 milione di bambini.
Il 50% del latte italiano si trasforma in grandi formaggi DOP. Obiettivo del piano del Ministero è la promozione dell’origine e la riconoscibilità dei formaggi di qualità italiani, così come è prevista una forte azione di contrasto alla contraffazione anche a livello internazionale. In Europa, l’Italia ha saputo attuare meglio di altri la protezione “ex officio” che consente di proteggere i prodotti a denominazione e indicazione geografica protette, facendo togliere dal mercato, anche su internet, le grandi falsificazioni di Parmigiano e Grana. I due formaggi italiani, infatti, sono i più imitati e falsificati al mondo.