Arriva Expo, via la Forestale

Sulla sorte del Corpo Forestale dello Stato, per il quale l’art. 7 ddl 1577 prevedeva l’eventuale assorbimento ad altre Forze di Polizia, ovvero un indecente smembramento con dispersione di personale e funzioni, la sollevazione popolare e l’ampio dibattito in Senato hanno prodotto un primo risultato, sul quale è però necessario lavorare: una riformulazione di un emendamento che prevede  “l’assorbimento in altra Forza di polizia”. Una forza, non varie ed eventuali, come addirittura prevedeva la versione originale dell’articolo 7 ‘ammazza-Forestale’ del ddl renziano. Salva almeno, ora, “l’unitarietà delle funzioni attribuite”; che però non vuol dire unitarietà delle strutture della Forestale, quelle strutture che grazie all’attuale organizzazione dei reparti, stanno operando bene per il Paese nella tutela della salute e della qualità agroalimentare e nella protezione dell’Ambiente. Quindi c’è ancora da fare: dopo la conversione in legge del ddl, la ‘riforma’ si dovrà attuare nei decreti legislativi che saranno varati dal  Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione. Intanto, con il compromesso raggiunto sulla Forestale, l’Italia si è presentata  con una foglia di fico sulla sua credibilità e autorevolezza in tema di tutela dell’agroalimentare e del Made in Italy all’inaugurazione di Expo 2015, evento col quale ha in mente di predicare le ragioni per cui ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’.

Le reazioni: per il Ministro per le Politiche Agricole Martina “l’emendamento approvato al Senato sul Corpo forestale dello Stato è un buon passo in avanti che conferma che la riforma della Pubblica Amministrazione è un’opportunità per chi come noi ha a cuore la difesa delle competenze e delle professionalità della Forestale”. “Questa riforma rischia di avere effetti devastanti per quanto riguarda la tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale, cioè della principale ricchezza del nostro Paese. Con il nostro emendamento sull’unitarietà del Corpo Forestale abbiamo appena limitato il danno enorme comportato dall’assorbimento di quel Corpo nella Polizia di Stato” avverte invece la presidente del Gruppo Misto-Sel, Loredana De Petris. Bicchiere mezzo pieno vede invece la senatrice Paola Pelino, “sul Corpo Forestale, grazie alla battaglia del gruppo di Forza Italia  è stata salvaguardata l’unitarietà e la specificità delle funzioni, anche in presenza dell’assorbimento del medesimo in altra forza di polizia che abbiamo contrastato fino alla fine”. Rivendica il risultato anche il presidente della Commissione Ambiente del Senato, Giuseppe Marinello, per il quale “non possiamo non sottolineare l’importante successo che Area Popolare è riuscita a cogliere evitando lo smembramento del Corpo forestale. Una battaglia vinta che consentirà di salvaguardare l’unitarietà del Corpo e le sue funzioni ma anche la sua specificità e le sue professionalità che tutti riconoscono ai Forestali”.

Riforma non finita, dicevamo, perché nell’orbita della riforma ruotano anche le polizie provinciali e le Forestali provinciali. Il senatore del Pd Roberto Ruta ha reso noto che “è stato approvato dal Senato e con parere favorevole del Governo, nel corso dell’esame del ddl sulla Pubblica Amministrazione, l’ordine del giorno che ho presentato sul Corpo forestale dello Stato. Il testo impegna il Governo, nell’ambito del riordino delle funzioni di polizia di tutela dell’ambiente, del territorio e del mare, nonché nel campo della sicurezza e dei controlli nel settore agroalimentare, a prevedere la confluenza della polizia provinciale nel Corpo Forestale dello Stato, previa verifica dei requisiti soggettivi richiesti conformi all’eventuale assorbimento del Corpo Forestale dello Stato in altra forza di polizia”. Quanto alle province a statuto speciale, dove esistono ‘Forestali’ locali, basti pensare al caso dell’orsa Daniza gestito da quella di Trento, ” siamo riusciti a garantire che nelle Regioni a statuto speciale e nelle Province autonome di Trento e di Bolzano restino ferme tutte le attribuzioni spettanti ai rispettivi Corpi forestali regionali e provinciali ad oggi esercitate, anche con riferimento alle funzioni di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria” hanno dichiarato i senatori sudtirolesi Karl Zeller, Hans Berger e Francesco Palermo.” Risponde Paolo Arrigoni, capogruppo per la Lega Nord in Commissione Ambiente:  “Il governo ha perso l’occasione di costituire una vera e propria polizia ambientale, necessaria a questo Paese bistrattato. Rimarranno intatti i Corpi forestali regionali. Molte funzioni ad oggi attribuite al Corpo forestale dello Stato verranno a esso tolte. Con questa delega in bianco data al Governo, verrà meno la tutela dell’ambiente. Verrà meno la prevenzione contro il dissesto idrogeologico. Il contrasto agli ecoreati, il contrasto alle frodi agroalimentari, il contrasto al maltrattamento degli animali e al bracconaggio. E mi dispiace che gli appelli, non delle varie associazioni ambientaliste, che immagino siano parte in causa, ma appelli di personalità come il procuratore nazionale antimafia, che ogni giorno, ventiquattr’ore al giorno, con i suoi collaboratori è in prima linea per contrastare gli ecoreati, siano passati inosservati da questo Governo e, in particolare – conclude Arrigoni – dal ministro Madia”.

Già: contro l’abolizione del Corpo Forestale dello Stato, ignorato perfino l’appello del Procuratore Generale Antimafia.

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