Italia delle Regioni
“La buona scuola” – oggetto delle recenti manifestazioni di piazza – è stata oggetto di una presa di posizione delle Regioni. Le proposte emendative delle Regioni sono contenute nel Documento della Conferenza delle Regioni di fine aprile scorso. La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha condiviso un documento riguardante il disegno di legge del Governo recante “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, all’esame della Commissione VII.
Il documento è stato inviato al Governo (sottosegretario Gianclaudio Bressa e al Ministro Stefania Giannini) e a Flavia Piccoli Nardelli e Ilaria Capua, Vicepresidenti della VII Commissione della Camera, e alla relatrice del provvedimento, Maria Coscia, affinché le osservazioni e le proposte emendative possano essere valutate quale utile contributo delle Regioni nell’ambito dell’esame del provvedimento.
Le regioni si sono così espresse rispetto al “Disegno di legge recante riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”: nel condividere un disegno di legge che tende ad implementare e valorizzare l’autonomia scolastica e ad arricchire l’offerta educativa, le Regioni mettono in evidenza alcuni elementi di principio che ispirano gli emendamenti di dettaglio di seguito riportati: – è importante prevedere un collegamento con il territorio ed evitare una programmazione scolastica avulsa dal contesto economico e sociale territoriale, come invece pare configurarsi nel disegno di legge proposto, dove manca ogni riferimento alla programmazione delle istituzioni territoriali ivi compresa la programmazione regionale; – è importante riferirsi alle reti di scuole opportune in particolare dove si introduce una programmazione triennale che va ad aggiungersi alla programmazione annuale. La programmazione triennale se non riferita ad una rete di scuole rischia di perdere il suo valore aggiunto e la portata di impatto innovativo in quanto svilita all’interno della singola istituzione scolastica. Rischia inoltre di essere di difficile perseguibilità pratica e soprattutto poco efficiente nell’impiego delle risorse.
Alla luce delle considerazioni sopra esposte, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha proposto i seguenti emendamenti: – con riferimento all’articolo 21, si chiede l’apertura di un tavolo interistituzionale per collaborare alla stesura dei decreti delegati nonché l’espressione dell’intesa in sede di Conferenza Unificata con particolare riferimento alle seguenti materie: rafforzamento dell’autonomia scolastica, revisione dei percorsi dell’istruzione professionale nel rispetto dell’art.117 della costituzione, nonché raccordo con i percorsi dell’istruzione e formazione professionale; – le regioni auspicano una semplificazione del sistema formativo degli istituti tecnici superiori e al fine di rendere effettivo il diritto allo studio su tutto il territorio nazionale nel rispetto delle competenze delle regioni in materia attraverso la definizione dei livelli essenziali. La conferenza delle regioni suggerisce, infine, di curare particolarmente la materia dei Centri per l’Istruzione degli Adulti (CPIA).
Conclusa intesa Comuni Italiani-Governo per rinvio dell’approvazione dei bilanci comunali al 30 luglio: questo atto per il presidente ANCI Fassino facilita il negoziato e dà più certezze ai comuni. “L’accoglimento da parte del governo della richiesta Anci di fissare al 30 luglio il termine per i bilanci preventivi 2015 e’ un atto positivo che facilita il negoziato in corso tra sindaci ed Esecutivo e consente ai Comuni di redigere i bilanci in un quadro di certezze anche tenendo conto delle misure finanziarie e ordinamentali che saranno contenute nel decreto enti locali in via di definizione”. E’ quanto ha dichiarato il presidente dell’Anci, Piero Fassino, al termine della riunione di Stato-città in cui governo e Anci hanno raggiunto l’intesa sullo slittamento al 30 luglio dei previsionali 2015.?
“Una richiesta – ha sottolineato Fassino – formulata non a cuor leggero perché gestire i bilanci per dodicesimi è un problema prima di tutto per i Comuni che ad oggi non sono nelle condizioni di operare in quadro normativo e finanziario di regolarità”. Da qui la richiesta data anche “la fase di discussione e di negoziato che stiamo affrontando con il governo – ha ricordato il presidente Anci – che riguarda anche altri temi importanti per redigere i bilanci: dal ripristino del fondo 2014 Imu-Tasi di 625 milioni, alla partita sulla rinegoziazione dei mutui con Cassa depositi e prestiti e ministero dell’Economia. Non ultima la nostra richiesta – ha concluso Fassino – è stata dettata dal fatto che più di mille Comuni andranno al voto e questo complicherebbe ulteriormente la chiusura degli esercizi di previsione”.
Nel corso della riunione al Viminale è stata poi raggiunta l’intesa anche sulla rimodulazione dei tagli della legge di stabilità a carico delle Città metropolitane. “Anci – ha detto a tal proposito il Presidente – ha dato una dimostrazione di solidarietà significativa che, al fine di alleggerire il carico per Roma, Napoli e Firenze, ha portato le città di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Bari e Reggio Calabria ad aumentare il proprio contributo alla manovra”. Nel dettaglio la nuova riformulazione decisa in sede Anci porterà minori tagli pari a 10,8 milioni per Napoli, 9,1 per Roma e 4,1 per Firenze.