Dalle agenzie stampa
(AGENPARL) – Roma, 12 mag – “Il Premier Renzi, sin dall’inizio del suo mandato aveva asserito che la riforma della scuola sarebbe stata la riforma più importante perché riguardava i nostri ragazzi, quindi il nostro futuro, la nostra Italia del domani. Ebbene, nella sua visione dell’Italia del domani i ragazzi disabili non avranno un futuro di pari dignità degli altri cittadini”. Lo afferma Renata Jannuzzi, coordinatrice regionale del Lazio dei Popolari per l’Italia.
“Con la C.M. 51/14 che riguarda le iscrizioni alle scuole secondarie di secondo livello, gli alunni disabili che abbiamo superato il 18 anno di età frequentanti il quinquennio e reduci da bocciature -secondo il Governo bocciature strategiche col consenso dei genitori, al fine di essere parcheggiati a scuola – ebbene questi ragazzi dovranno essere iscritti ai corsi di secondo livello (ex serali) e senza professori di sostegno e quindi anche senza l’ausilio degli AEC, ovvero educatori. Cosa succederà? Gli istituti per tema di veder permanere gli alunni disabili OVER 18 e non aver assegnato il Professore di sostegno, inizieranno a promuoverli anche senza che i ragazzi abbiano raggiunto le competenze stabilite in GLH.
Il primo tema è che ogni genitore che iscriva un figlio a scuola desidera che esso ne esca con competenze assimilate. Ai genitori dei ragazzi disabili questo non sarà assicurato perché i ragazzi con disabilità cognitive non è detto che riescano a svolgere i programmi stabiliti in GLH nei tempi previsti. Per cui o si abbasseranno i traguardi immaginati o verranno promossi comunque.
Il secondo tema è che se è vero che in alcuni caso i ragazzi vengono ‘parcheggiati’ a scuola perché è l’unica istituzione che cerca di “lavorare” con loro e per loro, infatti dopo la scuola non vi è nulla che gli assicuri quella dignità di cittadini paritari. Per esempio non esiste una istituzione che li accompagni nel mondo del lavoro affiancandogli Tutor almeno i primi anni. Quindi le famiglie se li vedono rispedire al mittente senza grandi prospettive per il loro futuro, riconfermandosi l’ammortizzatore sociale numero uno di questo Stato.
E dire che l’inclusione scolastica dei disabili è stato un vessillo di questo Paese, invidiato e studiato da altri Paesi. Ora il Governo è riuscito a scardinarlo”.
Lo dichiara Renata Jannuzzi, coordinatrice regionale del Lazio dei Popolari per l’Italia, in una nota.