Innovazione, l’Italia arranca in Europa

Nella corsa al raggiungimento degli standard internazionali in tema di innovazione, l’Unione europea vuole mantenere elevate le ambizioni per costruire una solida crescita futura soprattutto in campo tecnologico e scientifico, oltre a salvaguardare il proprio modello sociale con investimenti mirati. Per monitorare il grado di competitività dei propri paesi membri, l’UE utilizza l’Innovation Union Scoreboard (IUS), un quadro di valutazione che raggruppa i 28 stati dell’Unione in quattro categorie: gli “innovation leader”, i sostenitori dell’innovazione, gli innovatori moderati e gli innovatori modesti.

Nell’edizione 2015, il report IUS ha confermato ai primi posti di leadership paesi come la Danimarca, la Finlandia, la Germania e la Svezia. Nella categoria dei sostenitori troviamo invece Belgio, Austria, Francia, Paesi Bassi, Regno Unito, Slovenia, Lussemburgo e Irlanda, che si distinguono per avere un “rendimento da innovazione” poco al di sopra della media UE.

L’Italia si classifica anche per quest’anno tra gli innovatori moderati con un +1.6%, anche se ha registrato un lieve miglioramento rispetto all’anno scorso. Le aree in cui il nostro paese ha maggiori carenze sono il sostegno e gli investimenti per le imprese, i venture capital (diminuiti del 13% rispetto al 2014) e i ricavi all’estero da licenze e brevetti. Molto positivi invece i risultati in Italia delle pubblicazioni scientifiche internazionali (158, ben al di sopra della media UE) e le pmi con processi o prodotti innovativi.

Insieme al nostro paese rientrano tra gli innovatori moderati Grecia, Lituania, Malta, Portogallo, Spagna, Ungheria, Estonia, Croazia, Slovacchia e Repubblica Ceca. Fanalino di coda per Bulgaria, Lettonia e Romania, con un grado solo “modesto” di innovazione.

L’Innovation Union Scoreboard è uno strumento della Commissione europea, sviluppato in seguito alla strategia di Lisbona e aggiornato in seguito all’adozione degli obiettivi Europa 2020: il suo compito principale è di fornire una valutazione comparativa delle performance degli stati membri UE in tema di innovazione. Insieme agli altri due parametri di misurazione del settore pubblico e delle regioni, fornisce a livello europeo un sistema di monitoraggio efficace sui trend di innovazione attivi in Europa.

La situazione complessiva dell’innovazione europea si mantiene positiva, con un incremento medio annuale del 1.7% misurato nel periodo 2007-2013, che ha consentito nel 2014 di ridurre il gap con gli Stati Uniti e il Giappone. Ovviamente, all’interno dell’UE persistono grandi differenze nazionali che non consentono all’innovazione europea di decollare nel mondo. In generale, si può dire dunque che il problema principale da risolvere stia nel colmare queste grosse divergenze di performance tra stati, non solo in termini di quantità di conoscenze di settore, ma anche nella capacità di trasformare tali conoscenze in crescita economica.

©Futuro Europa®

Condividi
precedente

Facebook lancia Instant Articles

successivo

E la chiamano estate (Film, 2012)

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *