Il PPE al Parlamento Europeo
Il gruppo PPE (Partito Popolare Europeo) riveste un ruolo di particolare rilevanza all’interno del Parlamento UE, nelle due sedi di Bruxelles e Strasburgo. Nella sua famiglia politica riunisce ben 73 partiti di centro-destra europeista da 39 paesi dell’Unione, costituendo il più influente gruppo politico con 221 eurodeputati. Fanno parte del PPE anche Donald Tusk, attuale presidente del Consiglio europeo, e Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione.
A capo del gruppo PPE al Parlamento europeo sta la presidenza, presieduta dal chairman Manfred Weber; a coadiuvarne il lavoro troviamo un ufficio di presidenza e una serie di working groups rivolti alla gestione di tematiche specifiche quali economia, agricoltura, ambiente e politica regionale.
La presidenza è l’organo decisionale principale del gruppo PPE, che costituisce l’ufficio di presidenza in coordinamento con i presidenti delle delegazioni nazionali. A Bruxelles, i membri del gruppo si incontrano settimanalmente per discutere i temi chiavi all’ordine del giorno, analizzando la complessità degli emendamenti e discutendo sul voto per ognuno di essi. A Strasburgo, i deputati hanno invece il compito di definire le modalità in cui votare la legislazione durante l’assemblea plenaria.
Un aspetto essenziale riguarda il raggiungimento di un accordo all’interno del gruppo, procedura non facile soprattutto a causa di opinioni molto radicate di singoli deputati, oltre al dover considerare la sensibilità specifica dei diversi stati membri. Il passo successivo sarà la valutazione dello stato corrente dei negoziati con le altre forze politiche, fondamentali per finalizzare la legislazione. Quando la proposta legislativa sarà stata approvata da tutte le forze politiche, passerà alla plenaria per la discussione e la votazione finale.
Ecco in breve il percorso di una normativa prima di diventare legge: la Commissione formula una proposta legislativa anche su iniziativa dei cittadini, del Parlamento, degli stati membri, della BCE e della Banca Europea degli Investimenti. Una volta che la proposta giunge in Parlamento, viene affidata a un responsabile che ascolta le parti coinvolte, negoziando con gli altri partiti e presentandolo alla commissione parlamentare per la discussione e il voto. Se la votazione in plenaria di tutto il Parlamento approverà il testo, questo sarà inviato al Consiglio dei ministri, cioè i governi degli stati membri. Se questi lo confermano, diventerà legge, se invece lo respingono sarà rinviato al Parlamento e alla Commissione. In tal caso, l’iter verrà ripetuto per una seconda lettura, con decisioni prese a maggioranza qualificata.
Lara Comi, vicepresidente del gruppo PPE al Parlamento: «L’80% delle leggi qui approvate devono essere recepite in 28 stati membri. Non è un meccanismo semplice, tutto dipende da quanto è complessa la legge proposta. Tuttavia il nostro obiettivo è quello di ascoltare tutte le varie idee e opinioni, perché una volta che la legge è approvata, è valida in tutta l’UE”.